Quando di desidera migrare un dossier per passare da una versione principale (la versione 140 o la versione 5) alla versione principale 6, le fasi da seguire sono le seguenti:
Il seguito della documentazione descrive l'insieme delle fasi.
Durante la migrazione del dossier alle versioni 6 e successive, l'opzione SMI (Migrazione Integrale) verrà disattivata, e le tabelle XI cancellate.
E' quindi imperativo che il processo di migrazione Integrale sia totalmente finalizzato in V5 prima di procedere alla migrazione in V6 del proprio dossier.
Le fasi di pre-migrazione vengono lanciate nell'ambiente di partenza (versione 140 o versione 5), e possono essere diluite nel tempo prima della migrazione vera e propria. Non necessitano infatti di dover fermare l'utilizzo.
Sono suddivise come segue:
La preparazione di questo ambiente avviene con l'installazione della soluzione V6, poi con l'integrazione di tutte le patch esistenti nel proprio dossier X3. Non si può e non si deve installare una soluzione V6 su una soluzione V140 o V5.
Questa fase corrisponde all'inizio del travaso. A questo stadio occorre arrestare l'operatività della soluzione: riprenderà quando la migrazione sarà terminata.
E' possibile distinguere 4 sottofasi in questa fase:
Adesso è possibile raggruppare queste fasi in una sola. Per fare ciò ocorre utilizzare il wizard diimport remotoproposto nella console di configurazione SAFE X3.
Se si utilizza la funzione di import console, la procedura è la seguente:
Se necessario, si rettificheranno in seguito i valori dei codici attività nella scheda dossier, ad esempio per attivare nuove funzionalità controllate da nuovi codici attività.La modifica della scheda dossier, o la sua creazione, si effettuerà collegandosi al dossier "supervisore" (X3 nel caso di Sage X3).
La rivalidazione del dossier trasformerà la struttura del dizionario X3, poi delle tabelle di parametrizzazione, poi delle tabelle di dati, della versione 140 o 5 per portarle a livello della V6, trasferendo i dati nel passaggio. Si attiva premendo il bottone Validazionedalla gestione dossier.
Effettua la migrazione supervisore e funzionale del dossier, confrontando il dizionario della nuova versione ed il dizionario della versione a migrare.
La rivalidazione di dossier concatena le seguenti fasi sul dossier da migrare:
Questa migrazione funzionale può essere molto lunga quando il dossier è molto voluminoso. Inoltre, alcune delle tabelle aggiornate sono potenzialmente indipendenti, e potrebbero quindi essere migrate in parallelo, approfittando di architetture multi-processori per accellerare tale sotto-fase.
Per permettere di pianificare al meglio questa migrazione, si potrà definire PRIMA di lanciare la validazione dei dati un piano di migrazione personalizzato. Questo piano di migrazione è descritto dalla funzione chiamata procedura di migrazione (richiamabile dal dossier supervisore). Questa funzione permette di definire le fasi, le sotto-fasi e le procedure della migrazione funzionale e supervisore. Più precisamente, un piano di migrazione corrisponde ad una definizione dei parametri esatti della migrazione (dossier interessato, numero di procedure che possono essere parallelizzate, politica di concatenamento dei job, stato di esecuzione). Un piano di migrazione viene creato copiando tutti gli elementi attivi della procedura di migrazione. Questo insieme completo di procedure viene fornito in standard, permettendo di concatenare in maniera completa le elaborazioni effettuate dal software standard nella fase di migrazione. La descrizione succinta di queste procedure è descritta in un documento dedicato.
E' possibile, a questo stadio, definire delle procedure specifiche scrivendo dei programmi complementari coerentemente con la metodologia definita nell'allegato seguente. Queste procedure specifiche verranno inserite tra le procedure standard in maniera appropriata.
Definito un piano di migrazione è possibile, da questo piano, procedere al suo lancio, alla sua interruzione temporanea, alla ripresa della sua esecuzione, alla visualizzazione del suo stato di avanzamento.
Quando un dossier ha un volume ragionevole, la cui migrazione non necessita di particolare pianificazione, è inutile creare un piano di migrazione. Infatti, in assenza di piano di migrazione definito, l'operazione di validazione del dossier creerà automaticamente un piano di migrazione. Questo piano di migrazione avrà come codice quello del dossier, salvo tale codice corrisponda già ad un piano di migrazione che non sia in stato In attesa. Se questo fosse il caso, il piano sarebbe creato con un codice predefinito nel formato MIGmmddM##, dove mme ddsono i numeri del mese e del giorno di lancio, ## è il numero sequenziale.
Al contrario, se si desidera personalizzare le opzioni di concatenamento di migrazione, si potrà creare un piano di migrazione il cui codice corrisponde al nome del dossier. Tale creazione sarà effettuata nel dossier supervisore prima del lancio della validazione dossier. Non appena è presente un tale piano di migrazione con lo stato In attesa, questo verrà utilizzato per la migrazione funzionale del dossier.
Nota : Un piano creato con un nome diverso dal nome del dossier da migrare non verrà mai utilizzato dagli automatismi della validazione di dossier. Un tale piano è riservato ad un lancio manuale.
Un piano di migrazione è caratterizzato da un codice dossier e da 4 parametri:
Se il piano di migrazione viene creato di default alla rivalidazione del dossier, viene creato con i valori:
All'utente sarà sempre permesso modificare questi valori dalla funzione di controllo del piano di migrazione.
Sulla videata associata al piano di migrazione si trova l'elenco ordinato delle procedure del piano. Dei bottoni permetteranno di controllare l'intera esecuzione del piano:
Ogni riga del piano consiste in una fase dell'esecuzione, caratterizzata da:
Le fasi della migrazione permettono di suddividere la migrazione funzionale. Fino a quando non è terminata almeno una procedura legata ad una determinata sotto-fase, le sotto-fasi successive non possono essere lanciate. Le sotto-fasi vengono collegate alle seguenti fasi:
In una fase, si trovano delle procedure singole organizzate in sotto-fasi e in sequenze:
Questa sotto-fase è manuale. Sarà attivata dall'esecuzione del programma TRTMIGDEL dalla funzione di esecuzione del programma. La sua esecuzione provoca la cancellazione di tutte le tabelle sottomesse al codice attività MIG.
Poiché questa fase è irreversibile, è importante innanzitutto assicurarsi che i programmi di migrazione siano stati eseguiti correttamente.
Nella misura in cui il fatto di mantenere le tabelle temporanee nel dossier non costituisca un ostacolo alla normale ripresa dell'utilizzo (ciò presuppone ben inteso di disporre di sufficiente spazio su disco), viene permesso il mantenimento di tali tabelle on-line dopo qualche settimana di utilizzo. Si potrà così disporre, in caso di problema riscontrato qualche settimana dopo la migrazione, dei dati di origine a scopo di confronto o di analisi.
Si supponga di avere le seguenti operazioni:
Si supponga ora che il piano di migrazione venga lanciato con un concatenamento dei job e che girino simultaneamente un numero massimo di 2 procedure. Il concatenamento potrebbe quindi essere il seguente:
Dopo che la rivalidazione di dossier è terminata correttamente, il dossier è accessibile senza restrizioni per il suo utilizzo (può esserlo in maniera ristretta se alcune operazioni post-migrazione sono state differite).
Non rimane allora che verificare ed adattare alcune parametrizzazioni funzionali. Ciò viene descritto nel documento relativo ai postrequisiti funzionali.