Riferirsi alla documentazione di Implementazione
La definizione di una vista si effettua tramite 3 folder: il folder di definizione della richiesta, il folder di definizione dei campi e il folder di definizione delle chiavi.
Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
| Il codice della vista deve essere composto da 1 a 10 caratteri (lettere o cifre, ma deve iniziare obbligatoriamente con una lettera). E' un identificativo univoco per l'insieme delle viste del dizionario dei dati. Una vista non può avere lo stesso nome di una tabella del dizionario, poiché in validazione il supervisore genera i file *.srf e *.fde e le keyword sono vietate. |
| L'abbreviazione della vista deve essere composta da 1 a 3 caratteri (lettere o cifre, ma deve iniziare obbligatoriamente con una lettera). Questo identificativo può non essere univoco per l'insieme delle abbreviazioni delle viste del dizionario di dati. Le keyword riservate Adonix sono vietate. |
| Destiné à figurer sur les états et les écrans dans lesquels le code de la fiche peut être saisi ou sélectionné. Ce texte permet de donner une description de la fiche concernée. |
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Presentazione
Questo folder permette di scrivere la query.
La query deve essere scritta come minimo nel linguaggio del database corrente del dossier. Per ogni vista standard rilasciata, viene rilasciato uno script per ogni database. E' alla validazione della vista che viene creato il file *.viw con lo script adeguato al database del dossier corrente; quest'ultimo viene creato nella directory FIL, sul server di dati.
Se si vogliono specificare nella query dei campi sottomessi ad un codice attività, o un nome dossier, si consiglia di utilizzare una formula. Infatti, è preferibile non inserire il dossier "nel codice" della query per permettere il funzionamento in un altro dossier, a fronte di una copia di tale vista.
Esempio, codice attività dimensionato da 1 a 3 per il campo LIEN, e formula sul dossier:
Select CLENUM1_0, CLENUM2_0, LIEN_0
%string$(find(func AFNC.ACTIV("ZZM"),2,3)<>0,", LIEN_1")%
%string$(find(func AFNC.ACTIV("ZZM"),3)<>0,", LIEN_2")%
From %nomap+"."%ZZMB
Per avere maggiori informazioni sulle regole di scrittura della query occorre andare sull'help del campo.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Caratteristiche
| Il Codice Attività ed il Modulo permettono di sapere se la vista descritta nel dizionario deve essere creata effettivamente nel database del dossier. Lo è se le due condizioni sopra citate si verificano simultaneamente:
Una vista protetta da un codice attività che inizi con X, Y, o Z, viene considerata come specifica e non sarà in nessun caso toccata da un cambio di versione (questi codici attività possono essere messi a livello delle righe). |
| Questa casella da contrassegnare permette di limitare l'accesso alla tabella di dati al solo dossier proprietario della tabella ed ad alcuni dossier autorizzati. Questa nozione è identica per la vista. Una modifica di questo campo necessita di una rivalidazione della tabella per essere presa in considerazione nel database.
I dossier abilitati sono:
Se esistono altre direttive manuali nel file di configurazione, queste vengono ovviamente rispettate. Difatti è possibile aggiungere delle direttive aggiornando il blocco "File di configurazione"nel folder corrispondente della Gestione delle tabelle). |
| Il Codice Attività ed il Modulo permettono di sapere se la vista descritta nel dizionario deve essere creata effettivamente nel database del dossier. Lo è se le due condizioni sopra citate si verificano simultaneamente:
Una vista protetta da un codice attività che inizi con X, Y, o Z, viene considerata come specifica e non sarà in nessun caso toccata da un cambio di versione (questi codici attività possono essere messi a livello delle righe). |
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Riquadro Tabelle e viste utilizzate
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Oracle
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Sql Server
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Presentazione
Questo folder permette di definire l'insieme dei campi della vista in un riquadro. Deve esserci completa compatibilità tra la descrizione dei campi nella query e in questo folder (numero, ordine e tipo dei campi). Questo controllo viene effettuato alla validazione della vista. Questi campi possono esistere nel dizionario delle tabelle; non è tuttavia un obbligo.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Campi
| In questa colonna si definisce il nome del campo della vista così come sarà definito nel software (un campo di nome NOMECAMPO definito in una vista con abbreviazione ABB potrà essere letto con la sintassi [F:ABB]NOMECAMPO). Per i campi specifici, il nome del campo deve cominciare con X_, Y_ o Z_. Per un campo dimensionato (NOMECAMPO_0, NOMECAMPO_1, NOMECAMPO_2…), si definisce un solo campo NOMECAMPO. | |
| Bisogna definire qui il tipo di campo. I tipi principali sono: A: Alfanumerico Qui non è possibile utilizzare i tipi di dati relativi ai testi tradotti: AX1, AX2, AX3. | |
| Definisce il numero di menu locale associato al campo definito sulla riga. Quando un campo è di tipo menu locale, viene memorizzato sotto forma di un valore numerico (da 1 a 255) corrispondente ad un range di un'intestazione nella tabella chiamataMenù locali, salvata nella tabella dei messaggiAPLSTD. In inserimento o in visualizzazione, si vede, secondo le scelte fatte sull'interfaccia utente:
L'interesse di questo tipo di inserimento è che la lista delle scelte è presentata nella lingua di connessione dell'utente. Ogni numero di menu locale caratterizza la lista delle intestazioni possibili. Per esempio, il menu locale 1 corrisponde alla sceltaNo / Sì in questo ordine. In questo caso particolare, l'interfaccia utente può anche essere la casella da contrassegnare. | |
| Permette di definire la lunghezza di un campo quando quest'ultimo utilizza un tipo di dati generico la cui lunghezza non è fissata. E' il caso soprattutto dei tipi A e DCB. Per i blob, come per i clob, occorre indicare la lunghezza che sarà quella massima di memorizzazione. La codifica è la seguente:
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| Un codice attività permette:
Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile. | |
| Dimensione del campo nella vista. La dimensione può anche dipendere dal codice attività. | |
| Destiné à figurer sur les états et les écrans dans lesquels le code de la fiche peut être saisi ou sélectionné. Ce texte permet de donner une description de la fiche concernée. | |
| Queste opzioni si traducono in caratteri che possono concatenarsi quando sono necessarie molteplici opzioni. È possibile scegliere queste opzioni grazie ad una finestra di selezione. Sarà presente una descrizione dettagliata di tutte le opzioni possibili. |
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Presentazione
Questo folder permette di definire l'insieme delle chiavi disponibili per un order by sulla vista. Attenzione, non esiste creazione di indice per la vista.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Chiavi
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| Questo campo corrisponde al nome sotto il quale è conosciuta la chiave nel comando Order By. Una norma è utilizzata in tutte le viste dell'applicazione: consiste nel chiamare le chiavi utilizzando l'abbreviazione della vista, seguita da 0 per la prima chiave, da 1 per la seconda, ecc... Per lo specfico, fare iniziare questo codice con una delle tre lettere: X,Y o Z. |
| Qui si indica l'elenco dei campi componenti l'indice, separato da un '+' se vi sono più campi. |
| Questo campo viene inizializzato di default a Si. Non è possibile metterlo a No. In questo caso, un messaggio di avviso ricorda che non devono esserci chiavi doppie sull'indice di questa vista. Ve ne fossero, non si otterrebbe un errore ma un semplice ciclo For non rileverebbe gli omonimi. Si consiglia quindi di lasciare a Si, salvo casi molto particolari in cui l'opzione No permette di supportare le istruzioni "Read Next/Prev" su delle viste. |
| Un codice attività permette:
Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile. |
File di configurazione
| In questo blocco è possibile inserire un testo che descrive la configurazione tecnica della vista nel database. Questo testo viene registrato in un file "nome della vista.cfg" nella directory FIL dell'applicazione. Questo file è utilizzato dall'istruzione "valfil". Si consulti l’allegato tecnico dedicato per ulteriori informazioni. |
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I seguenti campi sono presenti sulla finestra aperta da questo bottone : Blocco numero 1
Blocco numero 2
Chiudi Permette di copiare la struttura della vista su un altro dossier. Attenzione, solo la descrizione della vista nel dizionario viene copiata: la vista non viene creata nel dossier di destinazione (occorrerà validare questa descrizione affinché la vista venga creata). |
Ciò permette di visualizzare il file *.srf corrispondente alla tabella corrente nell'applicazione corrente.
Tale opzione è paricolarmente interessante quando si è su un serveur sul quale non si hanno i diritti sulla directory FIL.
Ciò permette di visualizzare il file *.viw contenente il sorgente della vista nell'applicazione corrente.
Tale opzione è particolarmente interessante quando si è su un serveur sul quale non si hanno i diritti sulla directory FIL.
Oltre ai messaggi generici, i seguenti messaggi d'errore possono apparire al momento dell'inserimento :
Non è possibile creare una vista il cui nome è già esistente per una tabella. In effetti, occorre che ci sia unicità di ogni tabella e vista poiché il sistema crea un file *.srf e *.fde.
Dimensione limitata sul file di configurazione.
non è possibile creare una vista con un campo di tipo AXX (testo traducibile)
la lunghezza è errata in funzione del tipo interno del campo.
Si è tentato di inserire un'opzione che non esiste.
Quando si specifica un formato su un tipo di dato alfanumerico, non bisogna utilizzare le opzioni A e #.
messaggio di avvertimento, quando si tenta di inserire un'abbreviazione su una vista che è già esistente per un'altra vista o una tabella. E' vivamente consigliato avere abbreviazioni univoche.
Viene creata una vista nel database del dossier in cui è installata al momento della sua validazione. Tutte le funzioni X3 utilizzate in una tale vista (con la sintassi %formula%) vengono interpretate durante la validazione della vista e trasmesse al database come delle costanti.
Alla creazione di un dossier o al momento della sua validazione, l'operazione che validerà le viste è attivata dal dossier X3 che è diverso da quello in cui è installata la vista. Bisogna prendere quindi le seguenti precauzioni:
Se queste precauzioni non possono essere evitate, bisogna assolutamente pensare a rivalidare manualmente le viste che pongono problemi nel dossier stesso dopo le operazioni di validazione di dossier.