Riferirsi alla documentazione di Implementazione
I parametri di un dossier sono definiti nella tabella dei dossier. Finché il dossier non è creato (cioè validato tramite il bottone corrispondente), questi parametri rimangono modificabili senza vincoli.
Una volta effettuata la creazione, sono modificabili solo alcuni parametri. Per essere presa in considerazione, una modifica suppone la rivalidazione del dossier, operazione piuttosto lunga in quanto implica il cambio di struttura di tabelle voluminose e la rigenerazione delle videate e delle finestre del software.
Presentazione
Un dossier è definito da un codice alfanumerico di al massimo 10 caratteri, al quale sono associati dei parametri raggruppati per folder.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
| Il nome del dossier può assumere al massimo 10 caratteri alfanumerici. La prima lettera deve essere alfanumerica. |
| Destiné à figurer sur les états et les écrans dans lesquels le code de la fiche peut être saisi ou sélectionné. Ce texte permet de donner une description de la fiche concernée. |
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Presentazione
In questo folder, si ritrovano le principali informazioni strutturanti per la definizione del dossier.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Database
| Definisce il database utilizzato per creare il dossier. Questo database può essere SQL SERVER o ORACLE. In funzione della licenza utilizzata, questa scelta sarà possibile o imposta. |
| Questo numero di volume "SAFE X3" corrisponde alla directory a partire dalla quale i file fisici (fuori dal database) che descrivono gli oggetti del dossier vengono installati sul server di elaborazione. I volumi SAFE X3 sono definiti nel file "adxvolumes" nella directory di installazione (contenuto nella variabile di ambiente ADXDIR). Il volume di default è A, ma possono esserne definiti altri durante l'installazione del software. E' possibile selezionare il volume con il tasto . Vedere l'allegato tecnico sui volumi al termine della documentazione della gestione dossier. |
Sql Server
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| Questa domanda posta nel caso di un database SQL server permette di definire se si creano o meno dei file separati per memorizzare gli indici e i dati (in generale per database conseguenti). |
Dimensione database
| Questi valori permettono di dimensionare i file forniti e gli indici del database. La dimensione viene espressa in Megabyte. Questi valori hanno interesse solo per la creazione di un dossier e saranno generalmente inseriti alla fine della definizione dei parametri del dossier, appena prima della creazione effettiva di un dossier. Infatti, per disporre di un valore stimato corretto, occorre aver prima dimensionato le tabelle del database tramite valori di dimensionamento (folder Tabelle) e aver definito in modo più preciso la struttura delle tabelle del database tramite codici attività (folder Opzioni, Videate, Specifici). |
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| Definisce il set di caratteri utilizzato per memorizzare i campi caratteri nel database. Può assumere i valori ASCIIo UNICODE.
In modo interno e indipendente dal formato del database (per le sue variabili temporanee), il motore SAFE X3 utilizza il formato UTF8 (i sorgenti dei programmi sono codificati in UTF8) e il client Windows la norma UCS2. |
Tipo dossier
| Il dossier di "riferimento" deve essere un dossier esistente, i cui dati del dizionario saranno utilizzati durante l'inizializzazione del dossier. Un legame di parentela avviene tra un dossier e il dossier di riferimento. Così, di default, se non viene trovata una risorsa (programma, tabella, stampa) nel dossier corrente, viene ricercata nel dossier di riferimento attraverso un meccanismo di ereditarietà. Questo valore viene riportato di default nel dossier di copia, dossier a partire dal quale, durante la creazione del dossier , è possibile anche copiare alcuni dati (parametri, piano contabile...) come indicato nel folder Init. |
| Il dossier di copia, che deve essere stato creato precedentemente, è il dossier a partire dal quale dovranno essere copiati i dati definiti dal folder Init. Questo dossier può essere il dossier di riferimento, ma anche un altro dossier di struttura identica (per esempio, un dossier di parametrizzazione sul quale le parametrizzazioni sono state perfezionate durante la fase di analisi, sul quale alcuni dati hanno potuto essere introdotti o ripresi tramite import). E' importante che la struttura del dossier di copia sia equivalente (anche se non può essere effettuato alcun controllo, potranno verificarsi degli errori al momento della copia se ciò non si verifica). |
| Questo dossier non può essere inserito direttamente in gestione di dossier. Viene indicato quando si crea un dossier di storicizzazione dopo la creazione del dossier di produzione, utilizzando la funzione corrispondente. Il dossier di storicizzazione permette di memorizzare dei dati considerati come non evolutivi, che si desidera poter consultare a parte. |
| Questa data permette di definire la data del primo esercizio di un dossier appena creato. Questa data è fondamentale poiché non potrà più essere modificata a posteriori. Corrisponde alla data di inizio del primo esercizio a partire dal quale si gestiscono dei dati dell'azienda con il software. Attenzione, è spesso interessante (per ragioni di ripresa di riapertura) partire dall'esercizio precedente quello dove inizia effettivamente la gestione. Di default, i valori dei due parametri supervisore STRDAT e ENDDAT, che definiscono il periodo di connessione possibile, saranno definiti da:
Questi parametri, modificabili in seguito, sono utilizzati nella connessione nel dossier. Si controlla che la data inserita sia compresa nel range di date definite da questi 2 parametri. |
| Permette di aggiornare il parametro SYSCUR del dossier. Questo parametro non può più essere modificato dalla gestione dei dossier dopo la generazione del dossier. |
| Il flag Dossier test significa che questo dossier ha la possibilità di ricevere una copia dei programmi standard presenti in una patch, se questa è installata sul dossier stesso. Se tale flag non viene spuntato, i programmi di patch vengono integrati solo a livello del dossier supervisore. Il fatto di avere questo flag posizionato permette di realizzare dei test d'integrazione di patch su un dossier. Una volta che le patch in oggetto sono state definitivamente integrate nell'ambiente, si consiglia di «fare pulizia» cancellando i programmi installati precedentemente (altrimenti, non verrà presa in considerazione una prossima installazione di patch o di versione sui programmi, cosa che rischia di creare malfunzionamenti). Un dossier in produzione non deve avere tale flag spuntato. |
| Questa casella da contrassegnare significa che i programmi specifici presenti in una pacth saranno installati sul dossier anche se non esistevano prima. I programmi specifici sono identificati dal proprio nome: iniziano sia per X, Y o Z, sia per SPE, sia iniziano per CNS e terminano con SPE. Se questo flag non è indicato, soltanto i programmi specifici già esistenti vengono sostituiti nel dossier da una nuova versione presente in una patch. |
Riquadro Moduli
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| Questo riquadro contiene i moduli del dossier da generare. Soltanto le funzioni e le tabelle associate a dei moduli attivati saranno utilizzabili nel dossier una volta che verrà creato. Si consiglia di prendere soltanto i moduli effettivamente utili. Infatti, ciò permette di creare solo le tabelle e gli oggetti realmente utilizzati e diminuisce quindi il tempo di creazione e lo spazio utilizzato. Sarà sempre possibile aggiungere in seguito dei moduli. L'elenco dei moduli e le eventuali limitazioni sono forniti in allegato in fondo alla documentazione che illustra la gestione dossier. |
Dimensioni
| Questo campo determina la dimensione massima considerata di default nei campi blob (binary large objects) memorizzati nel database. Questi campi corrispondono generalmente alle immagini memorizzate nel database. Questo campo è definito come una potenza di 2: 1 equivale a 2 Kb, 2 a 4 Kb, 3 a 8 Kb e così via (il valore corrispondente viene visualizzato, e può arrivare fino a 20, che corrisponde a 1 Gb). Si noti che ogni campo di tipo blob può essere dimensionato in maniera differente nel database (se il tipo di dati contiene la lunghezza in maniera esplicita, questa lunghezza di default non viene utilizzata). |
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| Questo campo determina la dimensione massima considerata di default nei campi clob (character large objects) memorizzati nel database. Questi campi corrispondono generalmente ai testi memorizzati nel database. Questo campo è definito come una potenza di 2: 1 equivale a 2 Kb, 2 a 4 Kb, 3 a 8 Kb e così via (il valore corrispondente viene visualizzato, e può arrivare fino a 20, che corrisponde a 1 Gb). Si noti che ogni campo di tipo clob può essere dimensionato in maniera differente nel database (se il tipo di dati contiene la lunghezza in maniera esplicita, questa lunghezza di default non viene utilizzata). |
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Presentazione
In questo folder, si ritrovano due riquadri che contengono i codici attività relativi alla struttura dei dati che si desidera veder apparire nelle videate. Questi codici possono essere parametrizzati a Sì o a No:
I codici attività collegati a legislazioni seguono una regola di denominazione particolare: la seconda lettera corrisponde al paese per il quale è stata originariamente sviluppata l'opzione di gestione.
Il riquadro qui in basso dà nel dettaglio questa regola:
Codice attività | Legislazione interessata |
KF* | Francese |
KG* | Inglese |
KI* | Italiana |
KP* | Portoghese |
KS* | Spagnola |
KU* | Americana |
KC* | Cinese |
KA* | Argentina |
Si noti che in versione 150, il fatto di parametrizzare a Si dei codici attività di questo tipo non significa che la legislazione in questione verrà utilizzata per tutte le società. Ma occorre che siano attivati affinché una determinata legislazione possa essere utilizzata per almeno una delle società del dossier.
Si noti che tutti i codici attività esistenti non appaiono necessariamente in questo riquadro; infatti vengono presentati solo i codici attivabili in considerazione dei moduli scelti.
Si noti che quando si crea un dossier a partire da un dossier di riferimento diverso dal dossier supervisore, solo i codici attività che sono stati messi a Si nel dossier di riferimento possono essere a Si nel dossier creato in seguito. Così, se si desidera creare ulteriormente un altro dossier a partire dal dossier di cui si definiscono le opzioni, bisogna che tutte le opzioni desiderate nel dossier finale lo siano nel dossier di riferimento in corso di creazione.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Opzioni
| Un codice attività permette:
Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile. |
| Descrizione associata al codice precedente. |
| Modulo di appartenenza a cui è collegato il codice attività. Se il modulo non fosse attivo, il codice attività non apparirebbe in questo riquadro. |
| Per lo sviluppo, questo campo posizionato a Si attiva le tabelle, le vidate, o i campi nelle tabelle e nelle videate che dipendono dal codice attività. Al contrario, se questo campo è a No, le videate e le tabelle, o i relativi campi, non sono modificabili e non sono visualizzati. Attenzione, nell'utilizzo, per qualsiasi cambio di valore del codice attività, è necessario:
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Riquadro Localizzazioni
| Un codice attività permette:
Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile. |
| Descrizione associata al codice precedente. |
| Modulo di appartenenza a cui è collegato il codice attività. Se il modulo non fosse attivo, il codice attività non apparirebbe in questo riquadro. |
| Per lo sviluppo, questo campo posizionato a Si attiva le tabelle, le vidate, o i campi nelle tabelle e nelle videate che dipendono dal codice attività. Al contrario, se questo campo è a No, le videate e le tabelle, o i relativi campi, non sono modificabili e non sono visualizzati. Attenzione, nell'utilizzo, per qualsiasi cambio di valore del codice attività, è necessario:
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Permette di accedere all'help che definisce la finalità del codice attività, i valori che può assumere e le funzioni coinvolte. Questa funzione è accessibile in tutti i riquadri in cui sono inseriti dei valori associati ai codici attività (codici attività standard, localizzazioni, specifici, dimensionamento delle videate).
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Presentazione
In questo folder, appare un solo riquadro. Contiene dei codici attività di due tipi: relativi:
Un valore positivo deve quindi essere inserito relativamente ai codici attività.
I codici attività del primo tipo servono solo a definire una quantità di memoria usata per la videata, la loro modifica implica solo la rivalidazione delle videate e delle finestre interessate. Occorre comunque notare che il fatto di sovradimensionare ampiamente alcuni valori di questo riquadro significa che si dovrà disporre di una maggior memoria allocata per postazione. Se il dimensionamento della memoria non è sufficiente, l'errore Memoria disponibile insufficiente può apparire durante l'utilizzo del software, e la funzione interessata viene chiusa. Si noti che è possibile definire delle quote di memoria supplementari per i profili menù dati (se alcune funzioni che ne consumano molta vengono riservate solo ad alcuni utenti, possono essere così parametrizzate).
Riguardo ad ogni codice attività del secondo tipo, si inserisce una dimensione che permetterà contemporaneamente di definire il numero di valori inseribili nelle videate associate, ma anche la struttura delle tabelle corrispondenti del database. La modifica di questi valori implicherà quindi, in faswe di rivalidazione del dossier, un cambio di struttura delle tabelle interessate.
Un valore massimo per il database è visualizzato per questo tipo di attività. Questo valore non può essere superato, poiché condurrebbe ad una tabella il cui numero di colonne o la cui dimensione di una riga supererebbe i valori ammissibili.
In alcuni casi, può essere visualizzato un valore minimo per il database. Se il valore inserito è inferiore a tale valore, si potrà inserire meno occorrenze nelle videate di quante ne è possibile memorizzare nel database. Se il valore inserito è maggiore, i due dimensionamenti saranno identici. La ragione per la quale può esistere questo numero minimo è collegata al fatto che le stampe Crystal Report standard rischierebbero di non funzionare più se alcuni campi non fossero presenti nel database.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Dimensionamento funzionale
| Un codice attività permette:
Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile. |
| Descrizione associata al codice precedente. |
| Modulo di appartenenza a cui è collegato il codice attività. Se il modulo non fosse attivo, il codice attività non apparirebbe in questo riquadro. |
| Definisce il numero di occorrenze utilizzate nelle videate e nelle tabelle interessate, sapendo che per una tabella possono coesistere un numero minimo (e un numero massimo), cosa che porterà quindi ad utilizzare, per dimensionare le tabelle, la formula: min(max(MINI,ECRAN),MAXI). |
| Definisce il numero minimo di colonne memorizzate nel database (indipendentemente dal numero visto a video, che può essere minore). Ciò permette di evitare a delle stampe standard di fare riferimento a delle colonne che potrebbero non esistere a seconda della parametrizzazione. |
| Definisce la dimensione massima possibile tenuto conto delle strutture delle tabelle nel database. |
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Presentazione
Questo folder permette di indicare un certo numero di valori che permettono in seguito ad un algoritmo di dimensionamento di calcolare:
per ogni tabella del database, una grandezza fisica di occupazione stimata. Questa dimensione fisica è usata durante la definizione delle caratteristiche della tabella (dimensione prevista, gestione degli extent sotto Oracle, ad esempio).
tramite somma, una dimensione totale del database
E' fondamentale indicare questi parametri tenendo conto dello storico desiderato (se per esempio si ha un database di 500.000 movimenti all'anno e si desidera conservare 5 anni di storico, occorrerà alimentare con 2.500.000 il parametro VOUCHER corrispondente). Infatti, se ciò non viene fatto correttamente, si dovrà riorganizzare ulteriormente il database e i suoi parametri per evitare la frammentazione dei dati e ottenere dei tempi di risposta ottimali.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Dimensionamento tabelle
| Gli elementi di dimensionamento sono utilizzati nel calcolo delle formule di dimensionamento per stimare il numero di righe previste in ogni tabella e, partendo da lì, per calcolare la dimensione prevista delle tabelle. |
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| Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier. |
| Questo numero corrisponde al valore associato all'elemento di dimensionamento della riga. |
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Permette di accedere all'help che definisce la finalità della variabile di dimensionamento, i valori che può assumere e le funzioni coinvolte.
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Presentazione
In questo folder, si trovano dei valori di default utilizzati durante la creazione effettiva del dossier, nonché dei parametri che influiscono sul modo in cui la rivalidazione di un dossier si effettuerà:
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Validazione transazioni
| Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier. |
| Una risposta positiva alla domanda implica la validazione delle transazioni associate al modulo. |
Riquadro Lingue
| Riquadro che permette di inserire le lingue con le quali ci si potrà connettere al dossier. La validazione del dossier implica la generazione delle videate di inserimento in tutte queste lingue: questa operazione consuma molte risorse del sistema. |
| Questa casella può essere contrassegnata solo se sono soddisfatte le due condizioni seguenti:
Permette di precisare che il dossier corrente è il dossier di riferimento di traduzione per la lingua in questione, ovvero che è il dossier contenente le traduzioni più aggiornate per la lingua considerata. Di default per le lingue consegnate in standard, si tratta ovviamente del dossier padre, il che spiega perché la casella non possa venire contrassegnata in un dossier normale; ma per delle lingue « non standard » viene data libertà all'utente di definire un dossier riferimento di traduzione. Un controllo verifica l’univocità del dossier riferimento di traduzione per una lingua, se si desidera incaricarsene, occorre prima di tutto deselezionare il dossier precedentemente posizionato. Se per una lingua, non esiste un dossier di riferimento selezionato, si sceglie nell’ordine:
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Riquadro Legislazione
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Riquadro Copia di dati
| Ogni gruppo corrisponde ad un insieme coerente di tabelle del dossier di copia, tabelle il cui contenuto può essere copiato nel dossier in corso di parametrizzazione al momento della sua creazione. Tramite clic destro sul campo, si può avere accesso all'elenco delle tabelle il cui contenuto verrà copiato se si risponde Si. |
| In funzione della risposta, i dati sono copiati o meno dal dossier di copia. Questa copia si effettua soltanto durante la creazione del dossier, o in caso di creazione delle tabelle a seguito dell'attivazione di un nuovo modulo. |
Valori di default
| Permette di aggiornare il parametro LANGAGE (lingua principale) del dossier. Questo parametro permette di definire una lingua di connessione quando non è precisata come per esempio per le elaborazioni batch. |
| Permette di aggiornare, durante la creazione del dossier, il parametro CRYDEF. Questo parametro corrisponde al paese proposto di default nell'inserimento degli indirizzi. |
| Questo campo permette di assegnare un vaglio che definisce un elenco di codici di ricodifica. Se si indica tale vaglio, alla fine della creazione, i parametri copiati dal dossier di riferimento verranno rinominati in conformità con le regole di rinomina definite dai codici considerati (presi nell'odine). Ciò si rivela particolarmente utile quando si desidera ad esempio creare un dossier mono-legislazione: alcuni codici di parametrizzazione, prefissati da un codice legislazione, sono particolarmente pesanti da utilizzare in questo caso, e la ricodifica può semplificare l'utilizzo dei parametri in futuro. |
Aggiornamento
| Questi campi sono sempre contrassegnati in un ambiente normale. Servono all'editore, in un contesto di sviluppo, per rivalidare un dossier a fini di test evitando la generazione del codice corrispondente alle opzioni presentate (videate, oggetti, finestre, consultazioni). |
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Presentazione
Questo folder definisce le caratteristiche di connessione al dossier e soprattutto le informazioni che si trovano nel box di connessione della postazione cliente, quando viene stabilita una connessione al dossier. Il fatto di indicarli qui, permette di aggiornare un file di configurazione situato sul server, nella directory di base del dossier supervisore, chiamato X3APPLI.ini. Questo file può essere scaricato sulle postazioni client con l'aiuto del bottone idoneo, a partire dal box di definizione dei parametri di connessione.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Validazione transazioni
| Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier. |
| Una risposta positiva alla domanda implica la validazione delle transazioni associate al modulo. |
Riquadro Lingue
| Riquadro che permette di inserire le lingue con le quali ci si potrà connettere al dossier. La validazione del dossier implica la generazione delle videate di inserimento in tutte queste lingue: questa operazione consuma molte risorse del sistema. |
| Questa casella può essere contrassegnata solo se sono soddisfatte le due condizioni seguenti:
Permette di precisare che il dossier corrente è il dossier di riferimento di traduzione per la lingua in questione, ovvero che è il dossier contenente le traduzioni più aggiornate per la lingua considerata. Di default per le lingue consegnate in standard, si tratta ovviamente del dossier padre, il che spiega perché la casella non possa venire contrassegnata in un dossier normale; ma per delle lingue « non standard » viene data libertà all'utente di definire un dossier riferimento di traduzione. Un controllo verifica l’univocità del dossier riferimento di traduzione per una lingua, se si desidera incaricarsene, occorre prima di tutto deselezionare il dossier precedentemente posizionato. Se per una lingua, non esiste un dossier di riferimento selezionato, si sceglie nell’ordine:
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Riquadro Legislazione
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Riquadro Copia di dati
| Ogni gruppo corrisponde ad un insieme coerente di tabelle del dossier di copia, tabelle il cui contenuto può essere copiato nel dossier in corso di parametrizzazione al momento della sua creazione. Tramite clic destro sul campo, si può avere accesso all'elenco delle tabelle il cui contenuto verrà copiato se si risponde Si. |
| In funzione della risposta, i dati sono copiati o meno dal dossier di copia. Questa copia si effettua soltanto durante la creazione del dossier, o in caso di creazione delle tabelle a seguito dell'attivazione di un nuovo modulo. |
Valori di default
| Permette di aggiornare il parametro LANGAGE (lingua principale) del dossier. Questo parametro permette di definire una lingua di connessione quando non è precisata come per esempio per le elaborazioni batch. |
| Permette di aggiornare, durante la creazione del dossier, il parametro CRYDEF. Questo parametro corrisponde al paese proposto di default nell'inserimento degli indirizzi. |
| Questo campo permette di assegnare un vaglio che definisce un elenco di codici di ricodifica. Se si indica tale vaglio, alla fine della creazione, i parametri copiati dal dossier di riferimento verranno rinominati in conformità con le regole di rinomina definite dai codici considerati (presi nell'odine). Ciò si rivela particolarmente utile quando si desidera ad esempio creare un dossier mono-legislazione: alcuni codici di parametrizzazione, prefissati da un codice legislazione, sono particolarmente pesanti da utilizzare in questo caso, e la ricodifica può semplificare l'utilizzo dei parametri in futuro. |
Aggiornamento
| Questi campi sono sempre contrassegnati in un ambiente normale. Servono all'editore, in un contesto di sviluppo, per rivalidare un dossier a fini di test evitando la generazione del codice corrispondente alle opzioni presentate (videate, oggetti, finestre, consultazioni). |
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Presentazione
In questo folder, si trova un riquadro che definisce il valore e le caratteristiche associate ai codici attività che cominciano con X, Y o Z, che permettono di evidenziare gli sviluppi specifici.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
| Definisce i codici attività specifici (cioé che iniziano con X, Y, o Z), che possono essere attivati sul dossier. |
| Descrizione associata al codice precedente. |
| Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier. |
| Se questo campo vale Si, i campi sottomessi a codice attività nel dizionario saranno attivati. |
| Questa dimensione associata al codice attività specifico permette di dimensionare dei riquadri e dei campi multi-occorrenze legati al codice attività in questione. |
| Questo flag deve essere valorizzato a Si nel caso in cui:
Se il flag resta a No, gli specifici non saranno aggiornati in caso di rivalidazione se esistono già. Infatti questo flag permette di distinguere gli sviluppi verticali che possono essere installati in un insieme di dossier e riaggiornati tramite rivalidazione a 3 livelli, e gli sviluppi fatti nel dossier di livello più basso (sviluppi fatti dal cliente per esempio). Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare l'allegato tecnico corrispondente. |
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Presentazione
Questo folder permette di definire gli elementi di dimensionamento utili all'ambiente di esecuzione dei processi server associati ad ognuna delle sessioni del software aperte. I dati inseriti sono memorizzati in un file di configurazione chiamato APL.ini, situato sul server, nella directory di base del dossier, una volta creata. Questi parametri hanno un valore minimo che sarà utilizzato se i valori parametrizzati in questa videata non sono sufficienti.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
[Système]
| Questo parametro corrisponde alla dimensione memoria utilizzata per i dati locali al momento dell'esecuzione del processo server. Di default, viene proposta a 16 Mb, che è un valore ragionevole anche se il valore minimo possibile è di 4 Mb. E' possibile essere portati ad aumentarlo in funzione del numero di righe massimo utilizzate per i grandi riquadri in memoria (ordini, fatture, movimenti...). Più i valori forniti nel folder Videate sono elevati, più è possibile essere portati ad aumentare la dimensione memoria necessaria. La variabile di sistema maxmem permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione. |
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| Questo campo permette di definire la memoria allocata al processo che accede al database (si chiama sadorao sadosssecondo il database). Il valore di default è di 20 Mb, e non vi è necessità di cambiarlo, salvo rare eccezioni. La variabile di sistema sadmem permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione. |
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| Questo parametro permette di definire il numero massimo di programmi aperti contemporaneamente in una sessione del software. Il valore di default è di 200, mentre il valore minimo è 100. Un numero più alto migliorerà le prestazioni limitando il ricaricamento dei programmi. La variabile di sistema adxmpr permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione. |
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| Questo parametro permette di definire il numero massimo di tabelle del database aperte contemporaneamente in una sessione del software. Il valore di default è di 150, che si adatta nella maggior parte dei casi. La variabile di sistema adxmto permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione. |
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| Questo campo permette di definire il numero massimo di file sequenziali aperti contemporaneamente in una sessione del software (con le istruzioni Openi, Openo, Openio). Il valore di default è 10 mentre il valore minimo è 10. Fatta eccezione per un caso molto particolare legato all'utilizzo di queste istruzioni, questo valore non ha ragione di essere modificato. La variabile di sistema adxmso permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione. |
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Presentazione
Questo folder permette di definire i legami del dossier verso dei dossier situati in altre soluzioni (cioè un altro server, o un altro servizio di connessione, o entrambi).
L'interesse è di semplificare l'attuazione delle connessioni tra software in tecnologia SAFE X3 quando devono condividere o aggiornare dei dati comuni. L'esempio classico di questo tipo di cooperazione è il caso di un software che deve aggiornare una contabilità situata in un dossier remoto.
In modo tecnico, il programma situato in un dossier DOSSIER1 è in grado di aprire delle tabelle in un dossier remoto definito DOSSIER2 tramite una sintassi di tipo:
File ="server:servizio@DOSSIER2.TABELLA"
Quando ciò succede, viene aperto un processo di accesso ai dati sul server remoto (si chiama sadora o sadoss secondo il database interessato), e tale processo cerca di connettersi al database con un nome utente di default (nel senso di database) uguale al codice DOSSIER1 del dossier in cui è lanciata la richiesta.
Se esiste, nessun problema, ma bisogna fare in modo che i diritti di accesso alle tabelle del dossier DOSSIER2 siano sufficienti.
Se un dossier di nome DOSSIER1 non esiste sul server remoto, non sarà possibile nessun accesso, salvo che non si sia definito, sul server remoto, una directory DOSSIER1 contenente un numero minimo di file strategici utilizzati durante l'avvio di un processo di questo tipo (i file .users, .password, APL.ini, adxora).
Il file adxora in generale memorizza, in forma codificata, il codice user con il quale il processo di accesso ai dati si connetterà e la password corrispondente.
Ecco perchè si inserirà in questo folder un riquadro di legami con i parametri sufficienti per permettere la creazione dei file che autorizzano la connessione remota. Questa creazione non si manifesterà durante l'inserimento della riga, ma sarà attivata quando si sarà attivato il legame (funzione accessibile tramite clic destro sulla riga).
Si noti che i legami possono essere caratterizzati funzionalmente: un Legame contabile, per esempio, corrisponde ad un legame che permette ad un software di accedere ad una contabilità remota. E' possibile un solo collegamento caratterizzato di ogni tipo per dossier, ed in questo caso occorrerà precisare le caratteristiche complete del dossier remoto a cui ci si connette. L'interesse di questi collegamenti è che sono gestiti dai software che li supportano (una operazione di contabilizzazione in un software senza contabilità ricercherà esplicitamente un legame contabile per sapere se deve accedere ad una contabilità remota).
Esistono anche dei legami di tipo Diversi: possono essercene diversi di questo tipo per un determinato dossier (sapendo che il numero totale di legami di ogni tipo è limitato a 5). Si presuppone siano gestiti in programmi specifici. Un collegamento di questo tipo non si riferisce obbligatoriamente ad un dossier particolare, ma può corrispondere semplicemente ad un ambiente determinato. In questo caso, le connessioni si attueranno con un codice user database da specificare.
Durante l'inserimento di righe di collegamento, il programma ricerca quale sia la versione del software SAFE X3 installata nell'ambiente target. Individua generalmente la presenza di un file solution.xml, il che permette di dedurre un certo numero di valori di default durante l'inserimento di una riga. In assenza di un simile file, il programma presuppone che il dossier remoto sia in versione 13X.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Connessione
| Questo campo, solo visualizzato, corrisponde al codice del dossier sul quale si lavora. |
| Corrisponde al nome o all'indirizzo di rete del server applicativo, ovvero al server sul quale risiede il riferimento del dossier (in generale le directory dei diversi dossier della soluzione). |
| Definisce la porta TCP/IP su cui il servizio di connessione aspetta le richieste di connessione al dossier. |
| Solo visualizzato, questo campo corrisponde alla directory root del dossier così come è definita sul server applicativo. Viene definita in funzione del volume inserito nel primo folder della scheda dossier. Quando si sarà connessi sul dossier stesso, si otterrà questa informazione dalla calcolatrice, digitando la seguente funzione:
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| Corrisponde al nome o all'indirizzo di rete del server di elaborazione proposto di default (ce ne possono essere differenti, e di default può essere il server applicativo). Un server di elaborazione è un server su cui è eseguito il codice applicativo trasmesso dal server applicativo. |
| Corrisponde alla directory del server applicativo a partire dal quale sono creati gli elementi XML che definiscono l'interfaccia utente. Questo campo è solo visualizzato in quanto il suo valore è definito in funzione dell'installazione. |
Riquadro Diritti d'accesso al dossier
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Riquadro Legami dossier fuori soluzione
| Definisce il tipo di collegamento:
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| Campo solo visualizzato che indica se il legame è attivo. Questo campo è salvato nella tabella dei dossier, ma viene effettuato un controllo di esistenza della directory remota per i legami attivi quando si visualizza il folder. |
| Percorso di rete che definisce il server remoto sul quale ci si deve connettere. |
| Numero di servizio remoto su cui ci si connette. |
| Indirizzo disco di installazione della soluzione remota. é in questa posizione che verrà creata la directory che permette la connessione remota se un dossier di stesso codice del dossier corrente non esiste. Tale indirizzo corrisponde alla directory del database (volume 0 in adxvolumes) sul server applicativo. |
| Definisce il sistema operativo del server sul quale si effettua il legame. |
| Definisce il dossier collegato sul quale ci si vuole connettere. Questa informazione è obbligatoria quando il legame è caratterizzato, ma non lo è per un legame diverso. |
| Questo campo, solo visualizzato, dà il nome della soluzione (nel senso adonix del termine), se quest'ultimo può essere trovato nel file di configurazione xml (cioè se ci si connette su un ambiente di versione maggiore o uguale a 140). |
| Definisce il tipo di database al quale ci si vuole collegare. |
| Corrisponde al nome del database remoto dove ci si connette. Questa informazione è recuperata nel file solutions.xml se il legame punta ad un ambiente di versione maggiore o uguale a 140. |
| Questo campo, solo visualizzato, dà il nome della origine dei dati ODBC, se quest'ultimo può essere trovato nel file di configurazione xml (cioè se ci si connette su un ambiente di versione maggiore o uguale a 140). |
| Definisce il codice utente (inteso di database) utilizzato per la connessione. |
| Definisce la password (intesa di database) dell'utente sotto cui ci si connette al database remoto. |
| User piattaforma utilizzata dal Bridge Java per aprire una sessione remota. |
| Password dello user piattaforma utilizzata dal Bridge Java per aprire una sessione remota. |
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Attiva l'aggiornamento del legame, cioè la creazione della directory corrispondente al codice del dossier in corso di parametrizzazione sul server remoto, con i file di configurazione necessari.
Se la directory esiste già, e corrisponde ad una directory di un "vero" dossier remoto (si verifica se è presente una sotto-directoryTRT), non di modifica nulla, per evitare di perturbare le connessioni al dossier sul server di origine. Ma in questo caso, non vi è comunque niente da fare, in quanto la connessione potrà farsi a distanza (con i diritti dell'utente DB corrispondenti al codice del dossier).
Permette, una volta attivato il legame, di verificare che è possibile una connessione (si cerca di aprire una delle tabelle del supervisore).
Questa funzione è possibile solo se il codice del dossier di cui si parametrizzano i legami è il dossier corrente.
Questa funzione disattiva il legame, cioè:
Chiudi
Di default, le seguenti stampe sono associate alla funzione :
ADOSSIER : Parametri dossier
Ma ciò lo si può modificare tramite parametrizzazione.
Questo bottone lancia la funzione di validazione del dossier. Si troverà nell'allegato tecnico dedicato il dettaglio delle operazioni realizzate in validazione di dossier. |
Questa funzione è particolarmente utile al momento del trasferimento di un dossier completo da un server verso un altro. E' quindi necessario da una parte trasferire la struttura di file del dossier, dall'altra trasferire i dati (questo può essere fatto con degli strumenti del database o tramite import/export di tabelle safe x3 se il dossier target esiste già). Ma è anche necessario recuperare le informazioni di struttura contenute nel file Dossier (infatti, le informazioni di questa scheda sono memorizzate nelle tabelle ADOSPAR, ADOSDIM, ADOSACT, che sono delle tabelle del supervisore, collegate al dossier supervisore e quindi non trasferite automaticamente. L’opzione Importa permette precisamente di creare una scheda Dossier corretta, leggendo un file di configurazione chiamato PARAM.ini, situato nella directory di base del dossier trasferito. Questo file PARAM.ini, creato al momento della creazione di un dossier, viene aggiornato ad ogni rivalidazione.
Questa funzione permette di visualizzare il file traccia relativo all'ultima validazione fatta sul dossier. E' importante consultare questa traccia, quando la validazione è terminata, per verificare che non ci siano stati errori. Gli errori sono segnalati in rosso nel file di traccia.
Questa funzione attiva il calcolo di dimensione tenuto conto dei parametri di dimensionamento definiti nel folder corrispondente. Quando la funzione sarà stata eseguita, una finestra permette di visualizare in un riquadro, per ogni tabella, il numero di righe calcolate e la dimensione in Megabyte necessarie per i dati e per gli indici. In fondo a questa finestra, viene visualizzata la dimensione totalizzata per i dati e per l'indice, così come la dimensione totale necessaria. Questa dimensione può essere riportata (con una eventuale incremento per garantire un margine di manovra) nel primo folder della gestione del dossier.
Il formato del database è comunque preso in considerazione per determinare la dimensione effettiva in Megabyte proposta. L'algoritmo è il seguente:
Questa funzione permette di creare un file di parametrizzazione per il server BATCH per poterlo recuperare in un altro dossier, un'altra versione.
Si esportano i seguenti elementi:
Questa funzione crea un file chiamato « BATCH.tmp » ed è creata nella directory di base del dossier GDOSX3. Si recuperano anche tutti i record superiori a "X".
Questa funzione è accessibile dal dossier padre GDOSX3.
Questa funzione permette di esportare il file "BATCH.tmp" presente nella directory di base del dossier GDOSX3.
Questo export cancella i record presenti nel file. Per le schedulazioni non si recuperano i parametri e si disattivano tutte le schedulazioni durante l'import.
Alla fine dell'import il file "BATCH.tmp" è cancellato.
Questa funzione è accessibile solo dal dossier padre GDOSX3.
Oltre ai messaggi generici, i seguenti messaggi d'errore possono apparire al momento dell'inserimento :
Il nome del volume (A di default) non è conosciuto.
Nel riquadro delle lingue, è stato inserito un codice lingua già presente in una riga precedente.
Si tenta di lanciare la rivalidazione di un dossier, ma alcuni utenti sono ancora connessi al dossier.
Quando viene lanciata la validazione del dossier, viene creato un file traccia. Possono verificarsi tutta una serie di errori. Si presentano sotto forma di una riga di errore (in rosso) nella traccia, seguita eventualmente da informazioni complementari. Alcuni errori sono generici, ma la maggior parte sono collegati alla fase complessa di rivalidazione delle videate. Le due serie di errori sono elencate qui di seguito.
La traccia di validazione di dossier è accessibile dal bottone a partire dalla gestione di dossier. Se la validazione di un dossier è lanciata dal server batch, la traccia della richiesta darà solo l'ora di lancio della validazione: bisognerà passare dalla gestione di dossier per visualizzare la traccia dettagliata dell'operazione.
Possono verificarsi altri errori non repertoriati, in particolare al cambio di versione. Questi errori saranno definiti nelle release notes che accompagnano gli aggiornamenti di versione.
Dossier in corso di utilizzo
Dossier in corso di generazione
N utenti su questo dossier
Questi errori possono verificarsi nella fase preliminare di blocco di un dossier in corso di validazione, quando il blocco non è possibile.
Errore di lettura / Errore di scrittura / Errore di cancellazione
Esiste un problema di diritto di accesso in una tabella il cui nome è fornito dopo il messaggio. Questo errore può capitare in qualunque fase della generazione (creazione delle videate, menù...) se esiste un problema d'accesso su una delle tabelle del dizionario corrispondente.
Spazio insufficiente in larghezza ( larghezza necessaria / Larghezza massima )
Spazio insufficiente in altezza ( Altezza necessaria / Altezza massima )
Durante la validazione di una videata, non vi è spazio sufficiente per posizionare tutti i campi nella videata (ciò non impedisce la validazione della videata, ma occorrerà verificare la videata manualmente.
Tipo di dati inesistente
Azione inesistente
Oggetto inesistente
Tabella inesistente
Parametro non indicato
Questi errori non bloccanti possono verificarsi durante la validazione di una videata: non possono capitare su videate inserite, ma potrebbero capitare dopo il trasferimento tramite copia tra dossier di elementi, seguito da una rivalidazione di dossier: ancora, occorrerà verificare la videata manualmente.
Troppe righe sul blocco (max 30)
Troppe colonne sul blocco (max 15)
Troppi campi sul blocco (max 150)
Troppi parametri su un campo (max 20)
Troppe azioni in una videata (max 500)
Questi errori bloccanti possono verificarsi durante la validazione di una videata: non possono capitare su videate inserite, ma potrebbero capitare dopo il trasferimento tramite copia tra dossier di elementi, seguito da una rivalidazione di dossier: ancora, occorrerà verificare la videata manualmente.
Variabile non definita sul blocco i
La variabile di fondo riquadro di un blocco non è stata correttamente dichiarata nella struttura di un folder
I volumi permettono di definire le directory in cui sono installati i file dell'installazione del software, ed i file relativi ai dossier creati (database escluso).
Queste directory sono definite in un file di configurazione chiamato adxvolumes, installato nella directory di base dell'installazione del motore (la directory stessa è identificata dal volume 0 (zero), riservato all'installazione del run-time del motore).
Il percorso di base di un volume può essere ritrovato utilizzando la seguente funzione nella calcolatrice SAFE X3 :
filpath("!","","","","x")
dove x è il codice del volume (0, A,B,C...)
Indicando il secondo parametro della funzione filpath, si può trovare anche il percorso esatto di accesso al file adxvolumes stesso:
filpath("!","adxvolumes","","","0")
Nell'installazione standard, il file adxvolumes contiene almeno due righe (una delle righe per il volume 0, l'altra per il volume A, eventualemente altre per i volumi B, C, D...) sotto la seguente forma (qui su un server NT, su un server UNIX, si troverebbero dei percorsi sottoforma /home/SAFEX3/runtime, ad esempio):
0 :D:\SAFEX3\Runtime
A :D\SAFEX3\Dossiers
B :E:\VolumeB
Si noti che l'interesse ad utilizzare altri volumi diversi dai primi due desta poco interesse in versione 140, in quanto le strutture di dossier, se contengono molti file, occupano generalmente uno spazio che non evolve molto; una problematica di ottimizzazione input/output tramite ripartizione sui vari dischi non è veramente utile in questo caso, in quanto i dati sono memorizzati nel database. L'unico caso in cui può essere interessante è quello in cui si memorizzano dei file di testo ed immagini nella directory TXT, come lo si faceva in versione 130 (in versione 140, si ha la possibilità di memorizzarli nel database). Quando viene utilizzata l'interfaccia Web, i file XML generati e utilizzati dal server http sono sempre memorizzati in una directory definita a partire dal volume in cui il dossier supervisore è installato (normalmente A).
I moduli utilizzabili possono essere definiti in diversi tipi :
Tra i moduli esistono dei voncoli di interdipendenza . Questi voncoli sono direttamente testati nell'inserimento dei moduli attivi e documentati nella documentazione allegata. Per i moduli tecnici, è obbligatorio che i moduli Supervisore e Modulo Base siano uguali a Si.