Questa funzione permette di creare e di aggiornare un dossier. Un dossier è un riferimento completo, identificato da un codice, nel quale si ritrovano tutti i parametri e le regole di gestione e tutti i dati utilizzati. Un dossier è caratterizzato da:

  • una directory di base ed un insieme di sotto-directory sul server applicativo. Si ritrovano gli oggetti SAFE X3 generati dalla parametrizzazione.
  • uno user oracle (o una coppia user, login con SQL server) definito sul server di dati. Tutte le tabelle del database vi sono collegate.

La creazione di un dossier è un preliminare indispensabile prima di poter cominciare a parametrizzare e/o ad inserire i dati. Questa operazione é relativamente lunga. Tanto è diffuso rivalidare un dossier in corso di parametrizzazione quando i parametri di configurazione sono affinati, quanto si proverà a creare direttamente con i giusti parametri il o i dossier che saranno utilizzati in produzione. Infatti, questa fase condizionerà il giusto dimensionamento di partenza del database ed eviterà l'ulteriore ricorso agli strumenti di gestione del database per ridimensionare. D'altronde, su un dossier in produzione, una rivalidazione può essere una operazione relativamente lunga ed occorre che nessuno sia connesso sul dossier interessato.

Si parte sempre da un dossier di riferimento per poter creare un dossier. L'interesse di utilizzare un dossier di riferimento è di poter partire da una parametrizzazione di base. Il dossier supervisore, che può servire da dossier di riferimento e che contiene l'insieme dei parametri relativi alla legislazione corrente, è consegnato con il software, ma un qualsiasi altro dossier può essere utilizzato come riferimento.

Prerequisiti

SEEREFERTTO Riferirsi alla documentazione di Implementazione

Gestione videata

I parametri di un dossier sono definiti nella tabella dei dossier. Finché il dossier non è creato (cioè validato tramite il bottone corrispondente), questi parametri rimangono modificabili senza vincoli.

Una volta effettuata la creazione, sono modificabili solo alcuni parametri. Per essere presa in considerazione, una modifica suppone la rivalidazione del dossier, operazione piuttosto lunga in quanto implica il cambio di struttura di tabelle voluminose e la rigenerazione delle videate e delle finestre del software.

Testata

Presentazione

Un dossier è definito da un codice alfanumerico di al massimo 10 caratteri, al quale sono associati dei parametri raggruppati per folder.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Il nome del dossier può assumere al massimo 10 caratteri alfanumerici. La prima lettera deve essere alfanumerica.

  • Nome (campo NOMDOS)

Destiné à figurer sur les états et les écrans dans lesquels le code de la fiche peut être saisi ou sélectionné. Ce texte permet de donner une description de la fiche concernée.

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Folder Generale

Presentazione

In questo folder, si ritrovano le principali informazioni strutturanti per la definizione del dossier.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Database

  • Tipo database (campo TYPDBA)

Definisce il database utilizzato per creare il dossier. Questo database può essere SQL SERVER o ORACLE. In funzione della licenza utilizzata, questa scelta sarà possibile o imposta.

  • Volume (campo VOLUME)

Questo numero di volume "SAFE X3" corrisponde alla directory a partire dalla quale i file fisici (fuori dal database) che descrivono gli oggetti del dossier vengono installati sul server di elaborazione. I volumi SAFE X3 sono definiti nel file "adxvolumes" nella directory di installazione (contenuto nella variabile di ambiente ADXDIR). Il volume di default è A, ma possono esserne definiti altri durante l'installazione del software.

E' possibile selezionare il volume con il tasto .

Vedere l'allegato tecnico sui volumi al termine della documentazione della gestione dossier.

Sql Server

  • [Autonomie de la base] (campo TYPCNM)

 

  • Gruppo file (campo GRPFIL)

Questa domanda posta nel caso di un database SQL server permette di definire se si creano o meno dei file separati per memorizzare gli indici e i dati (in generale per database conseguenti).

Dimensione database

  • Dimens. Dati (campo SIZDAT)

Questi valori permettono di dimensionare i file forniti e gli indici del database. La dimensione viene espressa in Megabyte.

Questi valori hanno interesse solo per la creazione di un dossier e saranno generalmente inseriti alla fine della definizione dei parametri del dossier, appena prima della creazione effettiva di un dossier. Infatti, per disporre di un valore stimato corretto, occorre aver prima dimensionato le tabelle del database tramite valori di dimensionamento (folder Tabelle) e aver definito in modo più preciso la struttura delle tabelle del database tramite codici attività (folder Opzioni, Videate, Specifici).

  • Dimens. indice (campo SIZIDX)

 

  • Formato (campo CODDBA)

Definisce il set di caratteri utilizzato per memorizzare i campi caratteri nel database. Può assumere i valori ASCIIo UNICODE.

  • Il formato ASCII corrisponde alla gestione delle lingue europee: ogni carattere è memorizzato in un byte, i caratteri accentati sono memorizzati in valori maggiori di 128.

  • Il formato UNICODE è utile solo quando si vogliono gestire delle lingue il cui set di caratteri necessita di più di 256 combinazioni. Per esempio, è il caso del cinese.
    Il client SAFE X3 è nativo UNICODE e di conseguenza sa gestire i testi di questo tipo. Ha la scelta a livello del database di utilizzare uno dei due formati: UCS2 o UTF8.

    Il formato UCS2 è un formato di origine Microsoft(TM), in cui ogni carattere è memorizzato su due byte; i caratteri ASCII soliti hanno lo stesso codice (ma uno dei due byte su cui sono codificati è nullo). E' l'unico formato di tipo UNICODE supportato da SQL server. Oracle ammette altri formati, e in particolare il formato UTF8 che è il più frequente. E' un formato nel qualei caratteri sono memorizzati su un numero variabile di byte (da 1 a 5 a seconda dei casi, i caratteri ASCII standard sono memorizzati su un byte, i caratteri accentati ne utilizzano due, e oltre si trovano le lingue asiatiche). Si noti che Oracle supporta altre norme di codifica (UCS3, UCS4, UTF16…) e che queste norme potrebbero essere utilizzate (a condizione di creare manualmente il database).

In modo interno e indipendente dal formato del database (per le sue variabili temporanee), il motore SAFE X3 utilizza il formato UTF8 (i sorgenti dei programmi sono codificati in UTF8) e il client Windows la norma UCS2.

Tipo dossier

  • Dossier riferimento (campo DOSREF)

Il dossier di "riferimento" deve essere un dossier esistente, i cui dati del dizionario saranno utilizzati durante l'inizializzazione del dossier. Un legame di parentela avviene tra un dossier e il dossier di riferimento. Così, di default, se non viene trovata una risorsa (programma, tabella, stampa) nel dossier corrente, viene ricercata nel dossier di riferimento attraverso un meccanismo di ereditarietà.

Questo valore viene riportato di default nel dossier di copia, dossier a partire dal quale, durante la creazione del dossier , è possibile anche copiare alcuni dati (parametri, piano contabile...) come indicato nel folder Init.

  • Dossier di copia (campo DOSCOP)

Il dossier di copia, che deve essere stato creato precedentemente, è il dossier a partire dal quale dovranno essere copiati i dati definiti dal folder Init. Questo dossier può essere il dossier di riferimento, ma anche un altro dossier di struttura identica (per esempio, un dossier di parametrizzazione sul quale le parametrizzazioni sono state perfezionate durante la fase di analisi, sul quale alcuni dati hanno potuto essere introdotti o ripresi tramite import). E' importante che la struttura del dossier di copia sia equivalente (anche se non può essere effettuato alcun controllo, potranno verificarsi degli errori al momento della copia se ciò non si verifica).

  • Dossier storicizzato (campo DOSHIS)

Questo dossier non può essere inserito direttamente in gestione di dossier. Viene indicato quando si crea un dossier di storicizzazione dopo la creazione del dossier di produzione, utilizzando la funzione corrispondente.

Il dossier di storicizzazione permette di memorizzare dei dati considerati come non evolutivi, che si desidera poter consultare a parte.

  • Data inizio (campo STRDAT)

Questa data permette di definire la data del primo esercizio di un dossier appena creato.

Questa data è fondamentale poiché non potrà più essere modificata a posteriori. Corrisponde alla data di inizio del primo esercizio a partire dal quale si gestiscono dei dati dell'azienda con il software. Attenzione, è spesso interessante (per ragioni di ripresa di riapertura) partire dall'esercizio precedente quello dove inizia effettivamente la gestione.

Di default, i valori dei due parametri supervisore STRDAT e ENDDAT, che definiscono il periodo di connessione possibile, saranno definiti da:

  • STRDAT = Data inserita
  • ENDDAT = max(STRDAT+ 12 mesi, Data del giorno)

Questi parametri, modificabili in seguito, sono utilizzati nella connessione nel dossier. Si controlla che la data inserita sia compresa nel range di date definite da questi 2 parametri.

Permette di aggiornare il parametro SYSCUR del dossier. Questo parametro non può più essere modificato dalla gestione dei dossier dopo la generazione del dossier.

  • Dossier test (campo TSTFLG)

 Il flag Dossier test significa che questo dossier ha la possibilità di ricevere una copia dei programmi standard presenti in una patch, se questa è installata sul dossier stesso. Se tale flag non viene spuntato, i programmi di patch vengono integrati solo a livello del dossier supervisore. Il fatto di avere questo flag posizionato permette di realizzare dei test d'integrazione di patch su un dossier. Una volta che le patch in oggetto sono state definitivamente integrate nell'ambiente, si consiglia di «fare pulizia» cancellando i programmi installati precedentemente (altrimenti, non verrà presa in considerazione una prossima installazione di patch o di versione sui programmi, cosa che rischia di creare malfunzionamenti). Un dossier in produzione non deve avere tale flag spuntato.

  • Dossier specifico (campo SPEFLG)

Questa casella da contrassegnare significa che i programmi specifici presenti in una pacth saranno installati sul dossier anche se non esistevano prima. I programmi specifici sono identificati dal proprio nome: iniziano sia per X, Y o Z, sia per SPE, sia iniziano per CNS e terminano con SPE. Se questo flag non è indicato, soltanto i programmi specifici già esistenti vengono sostituiti nel dossier da una nuova versione presente in una patch.

Riquadro Moduli

  • Descrizione (campo LIBMOD)

 

  • Attivo (campo MODULE)

Questo riquadro contiene i moduli del dossier da generare. Soltanto le funzioni e le tabelle associate a dei moduli attivati saranno utilizzabili nel dossier una volta che verrà creato.

Si consiglia di prendere soltanto i moduli effettivamente utili. Infatti, ciò permette di creare solo le tabelle e gli oggetti realmente utilizzati e diminuisce quindi il tempo di creazione e lo spazio utilizzato. Sarà sempre possibile aggiungere in seguito dei moduli. L'elenco dei moduli e le eventuali limitazioni sono forniti in allegato in fondo alla documentazione che illustra la gestione dossier.

Dimensioni

  • Dimensione immagini (campo BLBLNG)

Questo campo determina la dimensione massima considerata di default nei campi blob (binary large objects) memorizzati nel database. Questi campi corrispondono generalmente alle immagini memorizzate nel database.

Questo campo è definito come una potenza di 2: 1 equivale a 2 Kb, 2 a 4 Kb, 3 a 8 Kb e così via (il valore corrispondente viene visualizzato, e può arrivare fino a 20, che corrisponde a 1 Gb).

Si noti che ogni campo di tipo blob può essere dimensionato in maniera differente nel database (se il tipo di dati contiene la lunghezza in maniera esplicita, questa lunghezza di default non viene utilizzata).

  • campo BLBTXT

 

  • Dimensione testi (campo CLBLNG)

Questo campo determina la dimensione massima considerata di default nei campi clob (character large objects) memorizzati nel database. Questi campi corrispondono generalmente ai testi memorizzati nel database.

Questo campo è definito come una potenza di 2: 1 equivale a 2 Kb, 2 a 4 Kb, 3 a 8 Kb e così via (il valore corrispondente viene visualizzato, e può arrivare fino a 20, che corrisponde a 1 Gb).

Si noti che ogni campo di tipo clob può essere dimensionato in maniera differente nel database (se il tipo di dati contiene la lunghezza in maniera esplicita, questa lunghezza di default non viene utilizzata).

  • campo CLBTXT

 

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Folder Opzioni

Presentazione

In questo folder, si ritrovano due riquadri che contengono i codici attività relativi alla struttura dei dati che si desidera veder apparire nelle videate. Questi codici possono essere parametrizzati a o a No:

  • Il primo riquadro, chiamato Opzioni, contiene dei codici attività di interesse generale.
  • il secondo contiene dei codici che cominciano per K, che definiscono le opzioni di gestione utili per la presa in considerazione di legislazioni locali.

I codici attività collegati a legislazioni seguono una regola di denominazione particolare: la seconda lettera corrisponde al paese per il quale è stata originariamente sviluppata l'opzione di gestione.

Il riquadro qui in basso dà nel dettaglio questa regola:

Codice attività

Legislazione interessata

KF*

Francese

KG*

Inglese

KI*

Italiana

KP*

Portoghese

KS*

Spagnola

KU*

Americana

KC*

Cinese

KA*

Argentina

Si noti che in versione 150, il fatto di parametrizzare a Si dei codici attività di questo tipo non significa che la legislazione in questione verrà utilizzata per tutte le società. Ma occorre che siano attivati affinché una determinata legislazione possa essere utilizzata per almeno una delle società del dossier.

Si noti che tutti i codici attività esistenti non appaiono necessariamente in questo riquadro; infatti vengono presentati solo i codici attivabili in considerazione dei moduli scelti.

Si noti che quando si crea un dossier a partire da un dossier di riferimento diverso dal dossier supervisore, solo i codici attività che sono stati messi a Si nel dossier di riferimento possono essere a Si nel dossier creato in seguito. Così, se si desidera creare ulteriormente un altro dossier a partire dal dossier di cui si definiscono le opzioni, bisogna che tutte le opzioni desiderate nel dossier finale lo siano nel dossier di riferimento in corso di creazione.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Riquadro Opzioni

Un codice attività permette:

  • di rendere opzionale un elemento del dizionario se il valore associato al codice attività è nullo.
  • di approvare gli elementi specifici da quando sono evidenziati da un codice che inizia per X, Y o Z.
  • di dimensionare un numero di righe massimo quando il codice attività evidenzia degli elementi di un riquadro.

Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile.

  • Descrizione (campo LIBACT1)

Descrizione associata al codice precedente.

  • Modulo (campo MODULE1)

Modulo di appartenenza a cui è collegato il codice attività. Se il modulo non fosse attivo, il codice attività non apparirebbe in questo riquadro.

  • Attivo (campo FLACT1)

Per lo sviluppo, questo campo posizionato a Si attiva le tabelle, le vidate, o i campi nelle tabelle e nelle videate che dipendono dal codice attività. Al contrario, se questo campo è a No, le videate e le tabelle, o i relativi campi, non sono modificabili e non sono visualizzati.

Attenzione, nell'utilizzo, per qualsiasi cambio di valore del codice attività, è necessario:

  • effettuare la modifica del codice attività, nella scheda dossier, a partire dal dossier padre
  • attivare poi una validazione del dossier figlio.

Riquadro Localizzazioni

Un codice attività permette:

  • di rendere opzionale un elemento del dizionario se il valore associato al codice attività è nullo.
  • di approvare gli elementi specifici da quando sono evidenziati da un codice che inizia per X, Y o Z.
  • di dimensionare un numero di righe massimo quando il codice attività evidenzia degli elementi di un riquadro.

Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile.

  • Descrizione (campo LIBACT2)

Descrizione associata al codice precedente.

  • Modulo (campo MODULE2)

Modulo di appartenenza a cui è collegato il codice attività. Se il modulo non fosse attivo, il codice attività non apparirebbe in questo riquadro.

  • Attivo (campo FLACT2)

Per lo sviluppo, questo campo posizionato a Si attiva le tabelle, le vidate, o i campi nelle tabelle e nelle videate che dipendono dal codice attività. Al contrario, se questo campo è a No, le videate e le tabelle, o i relativi campi, non sono modificabili e non sono visualizzati.

Attenzione, nell'utilizzo, per qualsiasi cambio di valore del codice attività, è necessario:

  • effettuare la modifica del codice attività, nella scheda dossier, a partire dal dossier padre
  • attivare poi una validazione del dossier figlio.

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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro

Help

Permette di accedere all'help che definisce la finalità del codice attività, i valori che può assumere e le funzioni coinvolte. Questa funzione è accessibile in tutti i riquadri in cui sono inseriti dei valori associati ai codici attività (codici attività standard, localizzazioni, specifici, dimensionamento delle videate).

 

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Folder Videate

Presentazione

In questo folder, appare un solo riquadro. Contiene dei codici attività di due tipi: relativi:

  • al dimensionamento dei riquadri nelle videate del software (in effetti, le videate che permettono di inserire dei documenti multi-righe vengono dimensionate in maniera statica all'entrata di una funzione).
  • al dimensionamento di alcuni valori memorizzati in maniera non normalizzata nel database. In questo caso, il numero di valori è generalmente esiguo (normalmente inferiore al centinaio).

Un valore positivo deve quindi essere inserito relativamente ai codici attività.

I codici attività del primo tipo servono solo a definire una quantità di memoria usata per la videata, la loro modifica implica solo la rivalidazione delle videate e delle finestre interessate. Occorre comunque notare che il fatto di sovradimensionare ampiamente alcuni valori di questo riquadro significa che si dovrà disporre di una maggior memoria allocata per postazione. Se il dimensionamento della memoria non è sufficiente, l'errore Memoria disponibile insufficiente può apparire durante l'utilizzo del software, e la funzione interessata viene chiusa. Si noti che è possibile definire delle quote di memoria supplementari per i profili menù dati (se alcune funzioni che ne consumano molta vengono riservate solo ad alcuni utenti, possono essere così parametrizzate).

Riguardo ad ogni codice attività del secondo tipo, si inserisce una dimensione che permetterà contemporaneamente di definire il numero di valori inseribili nelle videate associate, ma anche la struttura delle tabelle corrispondenti del database. La modifica di questi valori implicherà quindi, in faswe di rivalidazione del dossier, un cambio di struttura delle tabelle interessate.

Un valore massimo per il database è visualizzato per questo tipo di attività. Questo valore non può essere superato, poiché condurrebbe ad una tabella il cui numero di colonne o la cui dimensione di una riga supererebbe i valori ammissibili.

In alcuni casi, può essere visualizzato un valore minimo per il database. Se il valore inserito è inferiore a tale valore, si potrà inserire meno occorrenze nelle videate di quante ne è possibile memorizzare nel database. Se il valore inserito è maggiore, i due dimensionamenti saranno identici. La ragione per la quale può esistere questo numero minimo è collegata al fatto che le stampe Crystal Report standard rischierebbero di non funzionare più se alcuni campi non fossero presenti nel database.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Riquadro Dimensionamento funzionale

Un codice attività permette:

  • di rendere opzionale un elemento del dizionario se il valore associato al codice attività è nullo.
  • di approvare gli elementi specifici da quando sono evidenziati da un codice che inizia per X, Y o Z.
  • di dimensionare un numero di righe massimo quando il codice attività evidenzia degli elementi di un riquadro.

Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile.

  • Descrizione (campo LIBACT3)

Descrizione associata al codice precedente.

  • Modulo (campo MODULE3)

Modulo di appartenenza a cui è collegato il codice attività. Se il modulo non fosse attivo, il codice attività non apparirebbe in questo riquadro.

  • Dim videata (campo DIME3)

Definisce il numero di occorrenze utilizzate nelle videate e nelle tabelle interessate, sapendo che per una tabella possono coesistere un numero minimo (e un numero massimo), cosa che porterà quindi ad utilizzare, per dimensionare le tabelle, la formula:

min(max(MINI,ECRAN),MAXI).

  • Min DB (campo DIMIN3)

Definisce il numero minimo di colonne memorizzate nel database (indipendentemente dal numero visto a video, che può essere minore). Ciò permette di evitare a delle stampe standard di fare riferimento a delle colonne che potrebbero non esistere a seconda della parametrizzazione.

  • Max DB (campo DIMAX3)

Definisce la dimensione massima possibile tenuto conto delle strutture delle tabelle nel database.

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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro

Help

 

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Folder Tabelle

Presentazione

Questo folder permette di indicare un certo numero di valori che permettono in seguito ad un algoritmo di dimensionamento di calcolare:

 per ogni tabella del database, una grandezza fisica di occupazione stimata. Questa dimensione fisica è usata durante la definizione delle caratteristiche della tabella (dimensione prevista, gestione degli extent sotto Oracle, ad esempio).

 tramite somma, una dimensione totale del database

E' fondamentale indicare questi parametri tenendo conto dello storico desiderato (se per esempio si ha un database di 500.000 movimenti all'anno e si desidera conservare 5 anni di storico, occorrerà alimentare con 2.500.000 il parametro VOUCHER corrispondente). Infatti, se ciò non viene fatto correttamente, si dovrà riorganizzare ulteriormente il database e i suoi parametri per evitare la frammentazione dei dati e ottenere dei tempi di risposta ottimali.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Riquadro Dimensionamento tabelle

Gli elementi di dimensionamento sono utilizzati nel calcolo delle formule di dimensionamento per stimare il numero di righe previste in ogni tabella e, partendo da lì, per calcolare la dimensione prevista delle tabelle.

  • Descrizione (campo ZDIMCOD)

 

  • Modulo (campo MODULE5)

Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier.

  • Valore (campo NBR)

Questo numero corrisponde al valore associato all'elemento di dimensionamento della riga.

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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro

Help

Permette di accedere all'help che definisce la finalità della variabile di dimensionamento, i valori che può assumere e le funzioni coinvolte.

 

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Folder Inizializzazione

Presentazione

In questo folder, si trovano dei valori di default utilizzati durante la creazione effettiva del dossier, nonché dei parametri che influiscono sul modo in cui la rivalidazione di un dossier si effettuerà:

  • Le opzioni di copia permettono di alimentare i dati di alcune tabelle a partire dal contenuto delle tabelle di un altro dossier (il dossier di copia dichiarato nel primo folder, il dossier di riferimento di default). Questa operazione si effettua durante la creazione del dossier, o durante una rivalidazione, se un aggiunta di moduli attivasse delle tabelle non ancora usate.
  • Il riquadro Validazione transazioni permette di evitare la rivalidazione di tutte le videate parametrizzabili a partire dalle videate di base (nel menù parametrizzazione di ogni modulo) durante una rivalidazione di dossier. Siccome questa rivalidazione può essere lunga, e può non essere necessaria se le videate di base non hanno visto cambiare le loro strutture, può essere evitata rispondendo No alla domanda. Se si è risposto erroneamente No alla domanda, o se si è voluto rendere volontariamente più breve la durata di rivalidazione del dossier, si potrà sempre rilanciare questa validazione separatamente tramite la funzione dedicata.
  • La serie di caselle da contrassegnare Aggiornamento permette di evitare la rigenerazione di codice associata alla rivalidazione di un certo numero di elementi del dizionario in rivalidazione di dossier. Ed ancora, si tratta di ottimizzare un tempo di rivalidazione. Per ragioni di sicurezza, queste caselle possono essere deselezionate solo in un dossier di sviluppo e con prudenza. Questa fase può essere anche ripercorsa a posteriori tramite una funzione dedicata.
  • Il riquadro delle lingue permette di definire l'elenco delle lingue utilizzabili da utenti connessi sul dossier. Si consiglia di scegliere solo quelle che sono realmente utili, perchè questa operazione rallenta la creazione del dossier (una parte dei file collegati alle finestre viene generata in ogni lingua scelta).

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Riquadro Validazione transazioni

  • Modulo (campo MODTR)

Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier.

  • S/N (campo TRVAL)

Una risposta positiva alla domanda implica la validazione delle transazioni associate al modulo.

Riquadro Lingue

Riquadro che permette di inserire le lingue con le quali ci si potrà connettere al dossier. La validazione del dossier implica la generazione delle videate di inserimento in tutte queste lingue: questa operazione consuma molte risorse del sistema.

  • Rif. traduzione (campo LANREF)

Questa casella può essere contrassegnata solo se sono soddisfatte le due condizioni seguenti:

  • la lingua è una lingua non consegnata in standard
  • questa lingua non è già selezionata per un altro dossier nell'ambiente corrente (che si chiama ugualmente soluzione).

Permette di precisare che il dossier corrente è il dossier di riferimento di traduzione per la lingua in questione, ovvero che è il dossier contenente le traduzioni più aggiornate per la lingua considerata.

Di default per le lingue consegnate in standard, si tratta ovviamente del dossier padre, il che spiega perché la casella non possa venire contrassegnata in un dossier normale; ma per delle lingue « non standard » viene data libertà all'utente di definire un dossier riferimento di traduzione.

Un controllo verifica l’univocità del dossier riferimento di traduzione per una lingua, se si desidera incaricarsene, occorre prima di tutto deselezionare il dossier precedentemente posizionato.

Se per una lingua, non esiste un dossier di riferimento selezionato, si sceglie nell’ordine:

  • il dossier padre (se la lingua interessata vi è definita)
  • Il primo dossier (in ordine alfabetico) che contiene questa lingua 

Riquadro Legislazione

 

Riquadro Copia di dati

  • Opzioni di copia (campo LIBCOP)

Ogni gruppo corrisponde ad un insieme coerente di tabelle del dossier di copia, tabelle il cui contenuto può essere copiato nel dossier in corso di parametrizzazione al momento della sua creazione.

Tramite clic destro sul campo, si può avere accesso all'elenco delle tabelle il cui contenuto verrà copiato se si risponde Si.

  • S/N (campo OPTINI)

In funzione della risposta, i dati sono copiati o meno dal dossier di copia. Questa copia si effettua soltanto durante la creazione del dossier, o in caso di creazione delle tabelle a seguito dell'attivazione di un nuovo modulo.

Valori di default

Permette di aggiornare il parametro LANGAGE (lingua principale) del dossier. Questo parametro permette di definire una lingua di connessione quando non è precisata come per esempio per le elaborazioni batch.

Permette di aggiornare, durante la creazione del dossier, il parametro CRYDEF. Questo parametro corrisponde al paese proposto di default nell'inserimento degli indirizzi.

  • Vaglio per rinomina (campo CHGCOD)

Questo campo permette di assegnare un vaglio che definisce un elenco di codici di ricodifica. Se si indica tale vaglio, alla fine della creazione, i parametri copiati dal dossier di riferimento verranno rinominati in conformità con le regole di rinomina definite dai codici considerati (presi nell'odine).

Ciò si rivela particolarmente utile quando si desidera ad esempio creare un dossier mono-legislazione: alcuni codici di parametrizzazione, prefissati da un codice legislazione, sono particolarmente pesanti da utilizzare in questo caso, e la ricodifica può semplificare l'utilizzo dei parametri in futuro.

Aggiornamento

  • Agg.to videate (campo CREMSK)

Questi campi sono sempre contrassegnati in un ambiente normale. Servono all'editore, in un contesto di sviluppo, per rivalidare un dossier a fini di test evitando la generazione del codice corrispondente alle opzioni presentate (videate, oggetti, finestre, consultazioni).

  • Finestre (campo CREWIN)

 

  • Agg.to oggetti (campo CREOBJ)

 

  • Consultazioni (campo CRECNS)

 

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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro

Help

 

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Folder Specifici

Presentazione

Questo folder definisce le caratteristiche di connessione al dossier e soprattutto le informazioni che si trovano nel box di connessione della postazione cliente, quando viene stabilita una connessione al dossier. Il fatto di indicarli qui, permette di aggiornare un file di configurazione situato sul server, nella directory di base del dossier supervisore, chiamato X3APPLI.ini. Questo file può essere scaricato sulle postazioni client con l'aiuto del bottone idoneo, a partire dal box di definizione dei parametri di connessione.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Riquadro Validazione transazioni

  • Modulo (campo MODTR)

Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier.

  • S/N (campo TRVAL)

Una risposta positiva alla domanda implica la validazione delle transazioni associate al modulo.

Riquadro Lingue

Riquadro che permette di inserire le lingue con le quali ci si potrà connettere al dossier. La validazione del dossier implica la generazione delle videate di inserimento in tutte queste lingue: questa operazione consuma molte risorse del sistema.

  • Rif. traduzione (campo LANREF)

Questa casella può essere contrassegnata solo se sono soddisfatte le due condizioni seguenti:

  • la lingua è una lingua non consegnata in standard
  • questa lingua non è già selezionata per un altro dossier nell'ambiente corrente (che si chiama ugualmente soluzione).

Permette di precisare che il dossier corrente è il dossier di riferimento di traduzione per la lingua in questione, ovvero che è il dossier contenente le traduzioni più aggiornate per la lingua considerata.

Di default per le lingue consegnate in standard, si tratta ovviamente del dossier padre, il che spiega perché la casella non possa venire contrassegnata in un dossier normale; ma per delle lingue « non standard » viene data libertà all'utente di definire un dossier riferimento di traduzione.

Un controllo verifica l’univocità del dossier riferimento di traduzione per una lingua, se si desidera incaricarsene, occorre prima di tutto deselezionare il dossier precedentemente posizionato.

Se per una lingua, non esiste un dossier di riferimento selezionato, si sceglie nell’ordine:

  • il dossier padre (se la lingua interessata vi è definita)
  • Il primo dossier (in ordine alfabetico) che contiene questa lingua 

Riquadro Legislazione

 

Riquadro Copia di dati

  • Opzioni di copia (campo LIBCOP)

Ogni gruppo corrisponde ad un insieme coerente di tabelle del dossier di copia, tabelle il cui contenuto può essere copiato nel dossier in corso di parametrizzazione al momento della sua creazione.

Tramite clic destro sul campo, si può avere accesso all'elenco delle tabelle il cui contenuto verrà copiato se si risponde Si.

  • S/N (campo OPTINI)

In funzione della risposta, i dati sono copiati o meno dal dossier di copia. Questa copia si effettua soltanto durante la creazione del dossier, o in caso di creazione delle tabelle a seguito dell'attivazione di un nuovo modulo.

Valori di default

Permette di aggiornare il parametro LANGAGE (lingua principale) del dossier. Questo parametro permette di definire una lingua di connessione quando non è precisata come per esempio per le elaborazioni batch.

Permette di aggiornare, durante la creazione del dossier, il parametro CRYDEF. Questo parametro corrisponde al paese proposto di default nell'inserimento degli indirizzi.

  • Vaglio per rinomina (campo CHGCOD)

Questo campo permette di assegnare un vaglio che definisce un elenco di codici di ricodifica. Se si indica tale vaglio, alla fine della creazione, i parametri copiati dal dossier di riferimento verranno rinominati in conformità con le regole di rinomina definite dai codici considerati (presi nell'odine).

Ciò si rivela particolarmente utile quando si desidera ad esempio creare un dossier mono-legislazione: alcuni codici di parametrizzazione, prefissati da un codice legislazione, sono particolarmente pesanti da utilizzare in questo caso, e la ricodifica può semplificare l'utilizzo dei parametri in futuro.

Aggiornamento

  • Agg.to videate (campo CREMSK)

Questi campi sono sempre contrassegnati in un ambiente normale. Servono all'editore, in un contesto di sviluppo, per rivalidare un dossier a fini di test evitando la generazione del codice corrispondente alle opzioni presentate (videate, oggetti, finestre, consultazioni).

  • Finestre (campo CREWIN)

 

  • Agg.to oggetti (campo CREOBJ)

 

  • Consultazioni (campo CRECNS)

 

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Folder Diversi

Presentazione

In questo folder, si trova un riquadro che definisce il valore e le caratteristiche associate ai codici attività che cominciano con X, Y o Z, che permettono di evidenziare gli sviluppi specifici.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Riquadro

  • Codice (campo CODACT4)

Definisce i codici attività specifici (cioé che iniziano con X, Y, o Z), che possono essere attivati sul dossier.

  • Descrizione (campo LIBACT4)

Descrizione associata al codice precedente.

  • Modulo (campo MODULE4)

Modulo di appartenenza della parametrizzazione. Questo campo permette di precisare se la videata deve essere creata nel database del dossier. Lo è se il modulo al quale è collegata la videata è attivo per il dossier.

  • Attivo (campo FLACT4)

Se questo campo vale Si, i campi sottomessi a codice attività nel dizionario saranno attivati.

  • Dimensione (campo DIME4)

Questa dimensione associata al codice attività specifico permette di dimensionare dei riquadri e dei campi multi-occorrenze legati al codice attività in questione.

  • Verticale (campo COP)

Questo flag deve essere valorizzato a Si nel caso in cui:

  • ci si trovi in un'architettura di dossier a 3 livelli (dossier di riferimento, dossier di sviluppo, dossier operativo).
  • gli specifici che ne dipendono siano definiti nel livello intermedio e debbano essere automaticamente trasferiti nel dossier di livello più basso in caso di rivalidazione o di patch, compreso in caso di aggiornamento.

Se il flag resta a No, gli specifici non saranno aggiornati in caso di rivalidazione se esistono già.

Infatti questo flag permette di distinguere gli sviluppi verticali che possono essere installati in un insieme di dossier e riaggiornati tramite rivalidazione a 3 livelli, e gli sviluppi fatti nel dossier di livello più basso (sviluppi fatti dal cliente per esempio).

Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare l'allegato tecnico corrispondente.

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Folder Collegamento

Presentazione

Questo folder permette di definire gli elementi di dimensionamento utili all'ambiente di esecuzione dei processi server associati ad ognuna delle sessioni del software aperte. I dati inseriti sono memorizzati in un file di configurazione chiamato APL.ini, situato sul server, nella directory di base del dossier, una volta creata. Questi parametri hanno un valore minimo che sarà utilizzato se i valori parametrizzati in questa videata non sono sufficienti.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

[Système]

  • Memoria processi motore (Mb) (campo MEM)

Questo parametro corrisponde alla dimensione memoria utilizzata per i dati locali al momento dell'esecuzione del processo server. Di default, viene proposta a 16 Mb, che è un valore ragionevole anche se il valore minimo possibile è di 4 Mb. E' possibile essere portati ad aumentarlo in funzione del numero di righe massimo utilizzate per i grandi riquadri in memoria (ordini, fatture, movimenti...). Più i valori forniti nel folder Videate sono elevati, più è possibile essere portati ad aumentare la dimensione memoria necessaria. La variabile di sistema maxmem permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione.

  • campo MEM1

 

  • Memoria processi database (Mb) (campo MSA)

Questo campo permette di definire la memoria allocata al processo che accede al database (si chiama sadorao sadosssecondo il database).

Il valore di default è di 20 Mb, e non vi è necessità di cambiarlo, salvo rare eccezioni. La variabile di sistema sadmem permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione.

  • campo MSA1

 

  • Programmi (campo MPR)

Questo parametro permette di definire il numero massimo di programmi aperti contemporaneamente in una sessione del software. Il valore di default è di 200, mentre il valore minimo è 100. Un numero più alto migliorerà le prestazioni limitando il ricaricamento dei programmi. La variabile di sistema adxmpr permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione.

  • campo MPR1

 

  • Tabelle aperte (campo MTO)

Questo parametro permette di definire il numero massimo di tabelle del database aperte contemporaneamente in una sessione del software. Il valore di default è di 150, che si adatta nella maggior parte dei casi. La variabile di sistema adxmto permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione.

  • campo MTO1

 

  • Files sequenziali (campo MSO)

Questo campo permette di definire il numero massimo di file sequenziali aperti contemporaneamente in una sessione del software (con le istruzioni Openi, Openo, Openio). Il valore di default è 10 mentre il valore minimo è 10. Fatta eccezione per un caso molto particolare legato all'utilizzo di queste istruzioni, questo valore non ha ragione di essere modificato. La variabile di sistema adxmso permette di conoscerne il valore corrente in una sessione in esecuzione.

  • campo MSO1

 

  • Memoria classi (campo MST)
  • campo MST1

 

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Folder Legami

Presentazione

Questo folder permette di definire i legami del dossier verso dei dossier situati in altre soluzioni (cioè un altro server, o un altro servizio di connessione, o entrambi).

L'interesse è di semplificare l'attuazione delle connessioni tra software in tecnologia SAFE X3 quando devono condividere o aggiornare dei dati comuni. L'esempio classico di questo tipo di cooperazione è il caso di un software che deve aggiornare una contabilità situata in un dossier remoto.

In modo tecnico, il programma situato in un dossier DOSSIER1 è in grado di aprire delle tabelle in un dossier remoto definito DOSSIER2 tramite una sintassi di tipo:

File ="server:servizio@DOSSIER2.TABELLA"

Quando ciò succede, viene aperto un processo di accesso ai dati sul server remoto (si chiama sadora o sadoss secondo il database interessato), e tale processo cerca di connettersi al database con un nome utente di default (nel senso di database) uguale al codice DOSSIER1 del dossier in cui è lanciata la richiesta.

Se esiste, nessun problema, ma bisogna fare in modo che i diritti di accesso alle tabelle del dossier DOSSIER2 siano sufficienti.

Se un dossier di nome DOSSIER1 non esiste sul server remoto, non sarà possibile nessun accesso, salvo che non si sia definito, sul server remoto, una directory DOSSIER1 contenente un numero minimo di file strategici utilizzati durante l'avvio di un processo di questo tipo (i file .users, .password, APL.ini, adxora).

Il file adxora in generale memorizza, in forma codificata, il codice user con il quale il processo di accesso ai dati si connetterà e la password corrispondente.

Ecco perchè si inserirà in questo folder un riquadro di legami con i parametri sufficienti per permettere la creazione dei file che autorizzano la connessione remota. Questa creazione non si manifesterà durante l'inserimento della riga, ma sarà attivata quando si sarà attivato il legame (funzione accessibile tramite clic destro sulla riga).

Si noti che i legami possono essere caratterizzati funzionalmente: un Legame contabile, per esempio, corrisponde ad un legame che permette ad un software di accedere ad una contabilità remota. E' possibile un solo collegamento caratterizzato di ogni tipo per dossier, ed in questo caso occorrerà precisare le caratteristiche complete del dossier remoto a cui ci si connette. L'interesse di questi collegamenti è che sono gestiti dai software che li supportano (una operazione di contabilizzazione in un software senza contabilità ricercherà esplicitamente un legame contabile per sapere se deve accedere ad una contabilità remota).

Esistono anche dei legami di tipo Diversi: possono essercene diversi di questo tipo per un determinato dossier (sapendo che il numero totale di legami di ogni tipo è limitato a 5). Si presuppone siano gestiti in programmi specifici. Un collegamento di questo tipo non si riferisce obbligatoriamente ad un dossier particolare, ma può corrispondere semplicemente ad un ambiente determinato. In questo caso, le connessioni si attueranno con un codice user database da specificare.

Durante l'inserimento di righe di collegamento, il programma ricerca quale sia la versione del software SAFE X3 installata nell'ambiente target. Individua generalmente la presenza di un file solution.xml, il che permette di dedurre un certo numero di valori di default durante l'inserimento di una riga. In assenza di un simile file, il programma presuppone che il dossier remoto sia in versione 13X.

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Campi

I seguenti campi sono presenti in questo folder :

Connessione

Questo campo, solo visualizzato, corrisponde al codice del dossier sul quale si lavora.

  • Server applicativo (campo CSERVEUR)

Corrisponde al nome o all'indirizzo di rete del server applicativo, ovvero al server sul quale risiede il riferimento del dossier (in generale le directory dei diversi dossier della soluzione).

  • Porta (campo CPORT)

Definisce la porta TCP/IP su cui il servizio di connessione aspetta le richieste di connessione al dossier.

  • Percorso accesso (campo CPATH)

Solo visualizzato, questo campo corrisponde alla directory root del dossier così come è definita sul server applicativo. Viene definita in funzione del volume inserito nel primo folder della scheda dossier.

Quando si sarà connessi sul dossier stesso, si otterrà questa informazione dalla calcolatrice, digitando la seguente funzione:

filpath("","","")

  • Server di elaborazione (campo CSERVTRT)

Corrisponde al nome o all'indirizzo di rete del server di elaborazione proposto di default (ce ne possono essere differenti, e di default può essere il server applicativo). Un server di elaborazione è un server su cui è eseguito il codice applicativo trasmesso dal server applicativo.

  • Directory di pubblicazione (campo CPUB)

Corrisponde alla directory del server applicativo a partire dal quale sono creati gli elementi XML che definiscono l'interfaccia utente. Questo campo è solo visualizzato in quanto il suo valore è definito in funzione dell'installazione.

Riquadro Diritti d'accesso al dossier

 

  • Autorizzazione accordata sul dossier corrente (campo SOLAUZ)

 

Riquadro Legami dossier fuori soluzione

  • Tipo di legame (campo LTYPLIEN)

Definisce il tipo di collegamento:

  • si tratta sia di un collegamento Diverso, che deve essere gestito in specifico nei programmi.
  • che di un collegamento caratterizzato (Verso Contabilità, Verso cespiti, Verso paghe, Verso Logistica...). Questo tipo di collegamento è gestito dal software se ha un senso. Può esistere solo un tipo di collegamento per un determinato dossier.
  • Legame attivo (campo LLIENACT)

Campo solo visualizzato che indica se il legame è attivo. Questo campo è salvato nella tabella dei dossier, ma viene effettuato un controllo di esistenza della directory remota per i legami attivi quando si visualizza il folder.

  • Macchina (campo LMAC)

Percorso di rete che definisce il server remoto sul quale ci si deve connettere.

  • Servizio (campo LSERV)

Numero di servizio remoto su cui ci si connette.

  • Directory (campo LREP)

Indirizzo disco di installazione della soluzione remota. é in questa posizione che verrà creata la directory che permette la connessione remota se un dossier di stesso codice del dossier corrente non esiste.

Tale indirizzo corrisponde alla directory del database (volume 0 in adxvolumes) sul server applicativo.

  • Tipo SO (campo LTYPOS)

Definisce il sistema operativo del server sul quale si effettua il legame.

  • Dossier collegato (campo LDOSTARG)

Definisce il dossier collegato sul quale ci si vuole connettere. Questa informazione è obbligatoria quando il legame è caratterizzato, ma non lo è per un legame diverso.

  • Soluzione (campo LSOL)

Questo campo, solo visualizzato, dà il nome della soluzione (nel senso adonix del termine), se quest'ultimo può essere trovato nel file di configurazione xml (cioè se ci si connette su un ambiente di versione maggiore o uguale a 140).

  • Tipo database (campo LTYPDBA)

Definisce il tipo di database al quale ci si vuole collegare.

  • Nome database (campo LDBA)

Corrisponde al nome del database remoto dove ci si connette. Questa informazione è recuperata nel file solutions.xml se il legame punta ad un ambiente di versione maggiore o uguale a 140.

  • Origine dati (campo LSRC)

Questo campo, solo visualizzato, dà il nome della origine dei dati ODBC, se quest'ultimo può essere trovato nel file di configurazione xml (cioè se ci si connette su un ambiente di versione maggiore o uguale a 140).

  • Utente Database (campo LUSR)

Definisce il codice utente (inteso di database) utilizzato per la connessione.

  • Password (campo LPWD1)

Definisce la password (intesa di database) dell'utente sotto cui ci si connette al database remoto.

  • Utente sistema (campo LUSRJAV)

User piattaforma utilizzata dal Bridge Java per aprire una sessione remota.

  • Password (campo LPWDJAV)

Password dello user piattaforma utilizzata dal Bridge Java per aprire una sessione remota.

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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro

Attivazione legame

Attiva l'aggiornamento del legame, cioè la creazione della directory corrispondente al codice del dossier in corso di parametrizzazione sul server remoto, con i file di configurazione necessari.

Se la directory esiste già, e corrisponde ad una directory di un "vero" dossier remoto (si verifica se è presente una sotto-directoryTRT), non di modifica nulla, per evitare di perturbare le connessioni al dossier sul server di origine. Ma in questo caso, non vi è comunque niente da fare, in quanto la connessione potrà farsi a distanza (con i diritti dell'utente DB corrispondenti al codice del dossier).

Test legame

Permette, una volta attivato il legame, di verificare che è possibile una connessione (si cerca di aprire una delle tabelle del supervisore).

SEEWARNING Questa funzione è possibile solo se il codice del dossier di cui si parametrizzano i legami è il dossier corrente.

Disattivazione legame

Questa funzione disattiva il legame, cioè:

  • aggiorna il flag Attivo nei parametri del dossier.
  • propone di eliminare la directory ed i file creati durante l'attivazione del legame, se tale legame non corrisponde ad un "vero" dossier remoto. Attenzione, la cancellazione di questa directory disattiva le possibilità di connessione per i dossier con lo stesso nome che si trovano su altri server; non è quindi implicito che bisogna rispondere Si alla proposta.

 

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Stampe

Di default, le seguenti stampe sono associate alla funzione :

 ADOSSIER : Parametri dossier

Ma ciò lo si può modificare tramite parametrizzazione.

Bottoni specifici

Questo bottone lancia la funzione di validazione del dossier.

Si troverà nell'allegato tecnico dedicato il dettaglio delle operazioni realizzate in validazione di dossier.

Barra di menù

Opzioni / Importa

Questa funzione è particolarmente utile al momento del trasferimento di un dossier completo da un server verso un altro. E' quindi necessario da una parte trasferire la struttura di file del dossier, dall'altra trasferire i dati (questo può essere fatto con degli strumenti del database o tramite import/export di tabelle safe x3 se il dossier target esiste già). Ma è anche necessario recuperare le informazioni di struttura contenute nel file Dossier (infatti, le informazioni di questa scheda sono memorizzate nelle tabelle ADOSPAR, ADOSDIM, ADOSACT, che sono delle tabelle del supervisore, collegate al dossier supervisore e quindi non trasferite automaticamente. L’opzione Importa permette precisamente di creare una scheda Dossier corretta, leggendo un file di configurazione chiamato PARAM.ini, situato nella directory di base del dossier trasferito. Questo file PARAM.ini, creato al momento della creazione di un dossier, viene aggiornato ad ogni rivalidazione.

Opzioni / Traccia

Questa funzione permette di visualizzare il file traccia relativo all'ultima validazione fatta sul dossier. E' importante consultare questa traccia, quando la validazione è terminata, per verificare che non ci siano stati errori. Gli errori sono segnalati in rosso nel file di traccia.

Opzioni / Dimensione

Questa funzione attiva il calcolo di dimensione tenuto conto dei parametri di dimensionamento definiti nel folder corrispondente. Quando la funzione sarà stata eseguita, una finestra permette di visualizare in un riquadro, per ogni tabella, il numero di righe calcolate e la dimensione in Megabyte necessarie per i dati e per gli indici. In fondo a questa finestra, viene visualizzata la dimensione totalizzata per i dati e per l'indice, così come la dimensione totale necessaria. Questa dimensione può essere riportata (con una eventuale incremento per garantire un margine di manovra) nel primo folder della gestione del dossier.

Il formato del database è comunque preso in considerazione per determinare la dimensione effettiva in Megabyte proposta. L'algoritmo è il seguente:

  • in un database di tipo ascii, un carattere conta come un byte

  • in un database di tipo UNICODE, (UTF8 o UCS2), si considera che un carattere valga 2 byte, salvo che esista una variabile di ambiente chiamata STUSIZE (può essere letta dalla funzione SAFE X3 getenv$), per dare un coefficiente moltiplicatore diverso. Nel caso di un database gestito in caratteri cinesi, per esempio, il valore consigliato è 3 invece di 2, ma può essere un valore intermedio come 2.5.

Batch / Import

Questa funzione permette di creare un file di parametrizzazione per il server BATCH per poterlo recuperare in un altro dossier, un'altra versione.

Si esportano i seguenti elementi:

  • Job batch (tabella ABATTAC)
  • Gruppo di job (tabella ABATGRP)
  • Schedulazioni (tabella ABATABT) Salvo i parametri di schedulazione
  • Calendari (tabella ABATCAL)
  • Vincoli orari (tabella ABATHOR)

Questa funzione crea un file chiamato « BATCH.tmp » ed è creata nella directory di base del dossier GDOSX3. Si recuperano anche tutti i record superiori a "X".

Questa funzione è accessibile dal dossier padre GDOSX3.

Batch / Export

Questa funzione permette di esportare il file "BATCH.tmp" presente nella directory di base del dossier GDOSX3.

Questo export cancella i record presenti nel file. Per le schedulazioni non si recuperano i parametri e si disattivano tutte le schedulazioni durante l'import.

Alla fine dell'import il file "BATCH.tmp" è cancellato.

Questa funzione è accessibile solo dal dossier padre GDOSX3.

Batch / Export

Messaggi di errore

Oltre ai messaggi generici, i seguenti messaggi d'errore possono apparire al momento dell'inserimento :

Volume inesistente

Il nome del volume (A di default) non è conosciuto.

Codice già esistente sulla riga i

Nel riquadro delle lingue, è stato inserito un codice lingua già presente in una riga precedente.

N utenti su questo dossier

Si tenta di lanciare la rivalidazione di un dossier, ma alcuni utenti sono ancora connessi al dossier.

Messaggi di errore in validazione di dossier

Quando viene lanciata la validazione del dossier, viene creato un file traccia. Possono verificarsi tutta una serie di errori. Si presentano sotto forma di una riga di errore (in rosso) nella traccia, seguita eventualmente da informazioni complementari. Alcuni errori sono generici, ma la maggior parte sono collegati alla fase complessa di rivalidazione delle videate. Le due serie di errori sono elencate qui di seguito.

Attenzione:

La traccia di validazione di dossier è accessibile dal bottone a partire dalla gestione di dossier. Se la validazione di un dossier è lanciata dal server batch, la traccia della richiesta darà solo l'ora di lancio della validazione: bisognerà passare dalla gestione di dossier per visualizzare la traccia dettagliata dell'operazione.

Possono verificarsi altri errori non repertoriati, in particolare al cambio di versione. Questi errori saranno definiti nelle release notes che accompagnano gli aggiornamenti di versione.

Errori generici

Dossier in corso di utilizzo

Dossier in corso di generazione

N utenti su questo dossier

Questi errori possono verificarsi nella fase preliminare di blocco di un dossier in corso di validazione, quando il blocco non è possibile.

Errore di lettura / Errore di scrittura / Errore di cancellazione

Esiste un problema di diritto di accesso in una tabella il cui nome è fornito dopo il messaggio. Questo errore può capitare in qualunque fase della generazione (creazione delle videate, menù...) se esiste un problema d'accesso su una delle tabelle del dizionario corrispondente.

Errori collegati alla rivalidazione delle videate

Spazio insufficiente in larghezza ( larghezza necessaria / Larghezza massima )

Spazio insufficiente in altezza ( Altezza necessaria / Altezza massima )

Durante la validazione di una videata, non vi è spazio sufficiente per posizionare tutti i campi nella videata (ciò non impedisce la validazione della videata, ma occorrerà verificare la videata manualmente.

Tipo di dati inesistente

Azione inesistente

Oggetto inesistente

Tabella inesistente

Parametro non indicato

Questi errori non bloccanti possono verificarsi durante la validazione di una videata: non possono capitare su videate inserite, ma potrebbero capitare dopo il trasferimento tramite copia tra dossier di elementi, seguito da una rivalidazione di dossier: ancora, occorrerà verificare la videata manualmente.

Troppe righe sul blocco (max 30)

Troppe colonne sul blocco (max 15)

Troppi campi sul blocco (max 150)

Troppi parametri su un campo (max 20)

Troppe azioni in una videata (max 500)

Questi errori bloccanti possono verificarsi durante la validazione di una videata: non possono capitare su videate inserite, ma potrebbero capitare dopo il trasferimento tramite copia tra dossier di elementi, seguito da una rivalidazione di dossier: ancora, occorrerà verificare la videata manualmente.

Variabile non definita sul blocco i

La variabile di fondo riquadro di un blocco non è stata correttamente dichiarata nella struttura di un folder

Allegato: informazioni tecniche complementari

Definizione dei volumi

I volumi permettono di definire le directory in cui sono installati i file dell'installazione del software, ed i file relativi ai dossier creati (database escluso).

Queste directory sono definite in un file di configurazione chiamato adxvolumes, installato nella directory di base dell'installazione del motore (la directory stessa è identificata dal volume 0 (zero), riservato all'installazione del run-time del motore).

Il percorso di base di un volume può essere ritrovato utilizzando la seguente funzione nella calcolatrice SAFE X3 :

filpath("!","","","","x")

dove x è il codice del volume (0, A,B,C...)

Indicando il secondo parametro della funzione filpath, si può trovare anche il percorso esatto di accesso al file adxvolumes stesso:

filpath("!","adxvolumes","","","0")

Nell'installazione standard, il file adxvolumes contiene almeno due righe (una delle righe per il volume 0, l'altra per il volume A, eventualemente altre per i volumi B, C, D...) sotto la seguente forma (qui su un server NT, su un server UNIX, si troverebbero dei percorsi sottoforma /home/SAFEX3/runtime, ad esempio):

0 :D:\SAFEX3\Runtime
A :D\SAFEX3\Dossiers
B :E:\VolumeB

Si noti che l'interesse ad utilizzare altri volumi diversi dai primi due desta poco interesse in versione 140, in quanto le strutture di dossier, se contengono molti file, occupano generalmente uno spazio che non evolve molto; una problematica di ottimizzazione input/output tramite ripartizione sui vari dischi non è veramente utile in questo caso, in quanto i dati sono memorizzati nel database. L'unico caso in cui può essere interessante è quello in cui si memorizzano dei file di testo ed immagini nella directory TXT, come lo si faceva in versione 130 (in versione 140, si ha la possibilità di memorizzarli nel database). Quando viene utilizzata l'interfaccia Web, i file XML generati e utilizzati dal server http sono sempre memorizzati in una directory definita a partire dal volume in cui il dossier supervisore è installato (normalmente A).

Moduli utilizzabili per la definizione dei dossier

I moduli utilizzabili possono essere definiti in diversi tipi :

  • I moduli funzionali descritti in una documentazione allegata.
  • Dei moduli tecnici (Supervisore, Modulo di base, Sviluppo, Interno X3). Il modulo Interno X3 non può essere attivato (è riservato ai gruppi di sviluppo SAFE X3). Si consiglia di attivare il modulo Sviluppo, anche se non è previsto nessun sviluppo specifico, per avere accesso ad alcune funzioni di manutenzione direttamente dal dossier.
  • Dei moduli supplementari (Modulo spe da 1 a 4) aperti a sviluppi di distributori.

Tra i moduli esistono dei voncoli di interdipendenza . Questi voncoli sono direttamente testati nell'inserimento dei moduli attivi e documentati nella documentazione allegata. Per i moduli tecnici, è obbligatorio che i moduli Supervisore e Modulo Base siano uguali a Si.

Tabelle utilizzate

SEEREFERTTO Riferirsi alla documentazione di Implementazione