Non è possibile aggiungere campi o particolarità specifiche o verticali sulle tabelle di tipo "sistema" o "dizionario". Lo specifico non è permanente in caso di validazione di dossier o di migrazione.
Riferirsi alla documentazione di Implementazione
La definizione di una tabella si effettua su 3 folder: un folder generale, il folder di definizione dei campi e quello di definizione degli indici.
Presentazione
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
| Il codice della tabella deve essere composta da 1 a 10 caratteri (lettere o cifre ma iniziano obbligatoriamente con una lettera). E' un identificatore unica per l'insieme delle tabelle del dizionario dei dati. Le parole riservate di diapason X sono vietate. |
| L'abbreviazione della tabella deve essere composta da 1 a 3 caratteri (lettere o cifre, ma deve iniziare obbligatoriamente con una lettera). E' un identificativo univoco per l'insieme delle abbreviazioni delle tabelle del dizionario dei dati. Le keyword riservate Adonix sono vietate. |
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Presentazione
Vi si trovano le informazioni generali relative alla tabella ed alla sua gestione.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Caratteristiche
| Il Codice Attività ed il Modulo permettono di sapere se la tabella descritta nel dizionario deve essere creata effettivamente nel database del dossier. Lo è se le due condizioni qui di seguito si verificano simultaneamente:
Una tabella sottomessa ad un codice attività che inizi con X, Y, o Z, viene considerata come specifica e non sarà in nessun caso coinvolta da un cambio di versione (questi codici attività possono essere messi a livello delle righe). Inoltre, esiste una dipendenza tra i moduli:
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Gestione tabella
| Tipo di database per il quale deve essere generata la tabella. Il tipo di database "Dossier" permette di indicare al programma di gestione di dossier di generare la tabella nel tipo di database scelto nella scheda dossier per tutti i file del dossier. In alcuni casi eccezionali (in particolare se si tratta di una tabella esterna), sarà necessario inserire un altro parametro. |
| Questa casella da contrassegnare va posizionata se si vuole accedere ad una tabella di un dossier 140 da un dossier 130. In questo caso, la struttura di questa tabella deve rispettare i limiti della versione 130 (nessun clob o blob...). Nota: il contrario è possibile senza precisare nulla nel dizionario (accedere ad una tabella 130 da un dossier 140). |
| Il campo numero di schede permette di definire un dimensionamento della tabella nel database. Questo campo è utilizzato per dimensionare la tabella da creare o da modificare. Questo valore viene indicato alla creazione del dossier per ogni tabella creata a partire dal risultato della valorizzazione della formula di dimensionamento. Questa formula utilizza a sua volta delle variabili i cui valori vengono inseriti nei parametri dossier. Durante la rivalidazione di un dossier, il numero di schede viene ricalcolato, ma il risultato del calcolo viene riscritto in questo campo soltanto se è maggiore al valore trovato nella tabella; è possibile, modificando questo valore, aumentare la dimensione della tabella e questo valore verrà ripreso in caso di rivalidazione di dossier. Se invece lo si diminuisce, sarà considerato immediatamente se si valida manualmente la tabella con l'aiuto del bottone corrispondente, ma appena viene effettuata una rivalidazione di dossier, il valore calcolato, che è più grande, verrà ripreso al posto del valore inserito. Questo comportamento è stato definito per ragioni di sicurezza: per ragioni di prestazioni e di facilità di utilizzo, è meglio sovradimensionare una tabella anziché sottodimensionarla. Non è necessario proteggere la modifica di tale campo con un codice attività. |
| Questa casella da contrassegnare permette di definire il metodo utilizzato, in Crystal Report, per i testi tradotti di questa tabella.
Si tratta di un campo di parametrizzazione che non ha bisogno di un codice attività per essere protetto. Deve essere coerente con la tecnica utilizzata nella stampa crystal che si riferisce alla tabella. Per i nuovi testi tradotti, si consiglia di contrassegnare questa casella, per usare il metodo delle viste ed anche in modo da non sovraccaricare i file sequenziali. |
| Questa casella da contrassegnare è utilizzata dallo strumento di reset dei movimenti, che permette di resettare i movimenti di un dossier (cosa che permette di custodire i dati " fissi" - articoli, terzi, conti, distinte base … - provenienti da un inserimento cancellando i movimenti – documenti, fatture, movimenti di stock, OP… - legati ad esempio ad un test di avvio in effettivo). Quando questa casella è contrassegnata, lo strumento di reset cancella tutte le righe della tabella. Si ritrova tale flag su ogni campo (quando il campo deve essere resettato senza che la tabella venga svuotata). |
| Questa casella da contrassegnare permette di limitare l'accesso alla tabella di dati al solo dossier proprietario della tabella ed ad alcuni dossier autorizzati. Questa nozione è identica per la vista. Una modifica di questo campo necessita di una rivalidazione della tabella per essere presa in considerazione nel database.
I dossier abilitati sono:
Se esistono altre direttive manuali nel file di configurazione, queste vengono ovviamente rispettate. Difatti è possibile aggiungere delle direttive aggiornando il blocco "File di configurazione"nel folder corrispondente della Gestione delle tabelle). |
Gestione dossier
| Questo campo permette di classificare le tabelle seguendo una tipologia utilizzata per la gestione dei dossier. E' possibile assumere i seguenti valori:
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| Determina se la creazione della tabella implica un trasferimento di dati tra il dossier di riferimento ed il dossier da creare al momento della creazione del dossier. Questo parametro può assume i seguenti valori:
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| L'opzione di copia si collega al tipo di copia nel caso di una copia condizionale. |
| Questa casella da contrassegnare permette di definire il metodo di copia nella validazione del dizionario:
Alla validazione del dossier, verranno recuperati solo i dati corrispondenti alle legislazioni gestite o vuote dal dossier validato. Tale opzione verrà anche utilizzata nella funzione di copia legislazione. |
| Utilizzo interno per l'industrializzazione di una versione. Questo parametro può assumere i seguenti valori:
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Colonne particolari
| Questi campi permettono di indicare il nome di due campi della tabella. Permettono di identificare i campi descrizione presenti nella tabella. Questa informazione viene utilizzata per la visualizzazione automatica della descrizione di un record di cui si conosce la chiave (gestione delle videate, annullamenti, cambi di codice, ...) |
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Presentazione
Questo folder permette di definire l'insieme dei campi della tabella in un riquadro.
In ogni tabella è possibile utilizzare i campi il cui nome è normalizzato e che sono automaticamente aggiornati se esistono per la gestione oggetto. I campi sono i seguenti:
CREDAT e UPDDAT sono rispettivamente le date di creazione e dell'ultimo aggiornamento.
CRETIM e UPDTIM sono rispettivamente le ore di creazione e di aggiornamento.
CREUSR e UPDUSR sono i codici degli utenti che hanno rispettivamente realizzato la creazione della registrazione e l'ultimo aggiornamento.
EXPNUM è un numero sequenziale che permette di datare le registrazioni contestualmente al modulo di import/export (ciò permette di non esportare ciò che è stato aggiornato dall'ultimo export).
Un sesto campo può inoltre essere inserito in ogni tabella. Questo campo si chiama ENAFLG e corrisponde ad un flag attivo/inattivo. Se la tabella in questione è gestita da un oggetto, e se un tipo di dati è associato a tale campo, verranno effettuati i controlli sui campi di questo tipo:
la finestra di selezione standard dell'oggetto richiamata dal tasto di selezione filtrerà automaticamente le registrazioni non attive.
un messaggio di errore impedirà l'inserimento diretto tramite il codice di una chiave non attiva
Questo ovviamente non è valido nella gestione dell'oggetto stesso (altrimenti, non si potrebbero riattivare le registrazioni rese temporaneamente inattive).
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
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| In questa colonna si definisce il nome del campo della tabella così come sarà definito nel software (un campo di nome NOMECAMPO definito in una tabella con abbreviazione ABV potrà essere letto con la sintassi [F:ABV]NOMECAMPO ). Per i campi creati in specifico, il nome del campo deve iniziare con X_, Y_ o Z_. Nel database, ogni campo corrisponde ad uno o più campi (a seconda che il campo sia o meno dimensionato: i campi corrispondenti si chiamano NOMECAMPO_0, NOMECAMPO_1, NOMECAMPO_2…) Per inserire e visualizzare il campo corrispondente in una videata, gli si darà lo stesso nome nel dizionario delle videate e si utilizzerà simultaneamente la videata e la tabella nella gestione oggetti. | |
| Viene qui definito il tipo del campo che caratterizza il relativo formato di inserimento (numerico, carattere qualsiasi, data...) e dei controlli di coerenza (riferimento ad una tabella ad esempio). I principali tipi generici esistenti sono: A: Alfanumerico | |
| Definisce il numero di menu locale associato al campo definito sulla riga. Quando un campo è di tipo menu locale, viene memorizzato sotto forma di un valore numerico (da 1 a 255) corrispondente ad un range di un'intestazione nella tabella chiamataMenù locali, salvata nella tabella dei messaggiAPLSTD. In inserimento o in visualizzazione, si vede, secondo le scelte fatte sull'interfaccia utente:
L'interesse di questo tipo di inserimento è che la lista delle scelte è presentata nella lingua di connessione dell'utente. Ogni numero di menu locale caratterizza la lista delle intestazioni possibili. Per esempio, il menu locale 1 corrisponde alla sceltaNo / Sì in questo ordine. In questo caso particolare, l'interfaccia utente può anche essere la casella da contrassegnare. | |
| Permette di definire la lunghezza di un campo quando quest'ultimo utilizza un tipo di dati generico la cui lunghezza non è fissata. E' il caso soprattutto dei tipi A e DCB. Per i blob, come per i clob, occorre indicare la lunghezza che sarà quella massima di memorizzazione. La codifica è la seguente:
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| Un codice attività permette:
Così, se il codice attività non è attivo, l'elemento evidenziato non sarà utilizzabile, e il codice associato (se ne ha) non verrà generato né sarà attivabile. | |
| Dimensione del campo nella tabella. La dimensione può inoltre dipendere dal codice attività. | |
| Descrizione del campo su tre lunghezze: la descrizione abbreviata limitata a 12 caratteri, la descrizione normale a 20 caratteri e la descrizione lunga a 35 caratteri. Queste descrizioni sono dei testi traducibili, memorizzate in una tabella dedicata, la tabella ATEXTE. Ogni volta che si inserisce un nuovo testo, dopo la creazione di un campo, appare una finestra il cui titolo è Testo. Si ha quindi la scelta tra le 3 opzioni seguenti:
Quando si passa in modifica di un testo già inserito precedentemente, si ha un ulteriore scelta che viene visualizzata nella finestra, il cui titolo è Testo nnn (nnn è il proprio numero). Infatti è possibile modificare il testo, il cui numero viene fornito, per renderlo conforme al testo appena inserito (tale modifica verrà effettuata ovunque il testo corrispondente viene utilizzato, non appena le corrispondenti videate saranno state rivalidate). Inotre, è possibile richiamare, con tasto destro del mouse, la funzione Abbreviazione che permette di selezionare una delle abbreviazioni normalizzate definite quando una descrizione è troppo lunga (l'utilizzo delle abbreviazioni deve essere evitato fintanto possibile per ragioni di leggibilità delle videate). | |
| Descrizione del campo su tre lunghezze: la descrizione abbreviata limitata a 12 caratteri, la descrizione normale a 20 caratteri e la descrizione lunga a 35 caratteri. Queste descrizioni sono dei testi traducibili, memorizzate in una tabella dedicata, la tabella ATEXTE. Ogni volta che si inserisce un nuovo testo, dopo la creazione di un campo, appare una finestra il cui titolo è Testo. Si ha quindi la scelta tra le 3 opzioni seguenti:
Quando si passa in modifica di un testo già inserito precedentemente, si ha un ulteriore scelta che viene visualizzata nella finestra, il cui titolo è Testo nnn (nnn è il proprio numero). Infatti è possibile modificare il testo, il cui numero viene fornito, per renderlo conforme al testo appena inserito (tale modifica verrà effettuata ovunque il testo corrispondente viene utilizzato, non appena le corrispondenti videate saranno state rivalidate). Inotre, è possibile richiamare, con tasto destro del mouse, la funzione Abbreviazione che permette di selezionare una delle abbreviazioni normalizzate definite quando una descrizione è troppo lunga (l'utilizzo delle abbreviazioni deve essere evitato fintanto possibile per ragioni di leggibilità delle videate). | |
| Descrizione del campo su tre lunghezze: la descrizione abbreviata limitata a 12 caratteri, la descrizione normale a 20 caratteri e la descrizione lunga a 35 caratteri. Queste descrizioni sono dei testi traducibili, memorizzate in una tabella dedicata, la tabella ATEXTE. Ogni volta che si inserisce un nuovo testo, dopo la creazione di un campo, appare una finestra il cui titolo è Testo. Si ha quindi la scelta tra le 3 opzioni seguenti:
Quando si passa in modifica di un testo già inserito precedentemente, si ha un ulteriore scelta che viene visualizzata nella finestra, il cui titolo è Testo nnn (nnn è il proprio numero). Infatti è possibile modificare il testo, il cui numero viene fornito, per renderlo conforme al testo appena inserito (tale modifica verrà effettuata ovunque il testo corrispondente viene utilizzato, non appena le corrispondenti videate saranno state rivalidate). Inotre, è possibile richiamare, con tasto destro del mouse, la funzione Abbreviazione che permette di selezionare una delle abbreviazioni normalizzate definite quando una descrizione è troppo lunga (l'utilizzo delle abbreviazioni deve essere evitato fintanto possibile per ragioni di leggibilità delle videate). | |
| Queste opzioni si traducono in caratteri che possono concatenarsi quando sono necessarie molteplici opzioni. È possibile scegliere queste opzioni grazie ad una finestra di selezione. Sarà presente una descrizione dettagliata di tutte le opzioni possibili. | |
| Codice di una tabella legata a quella che si sta modificando per mezzo del campo corrente. Per i tipi di dati che fanno riferimento ad un oggetto, questo campo viene alimentato automaticamente.
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| Questo campo viene inserito soltanto se è stata indicata una tabella collegata. Se questo campo non viene indicato, il collegamento viene effettuato direttamente a partire dal campo della riga corrente (ciò presuppone che la chiave primaria della tabella collegata abbia un solo componente). Nel caso in cui la chiave primaria possegga più componenti, l'espressione di legame deve essere indicata nel formato: comp1;comp2;comp;... dove comp1,comp2, comp3,... sono i diversi componenti della chiave.
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| Questo campo è legato alla casella da contrassegnare Copia legislazione. Infatti, permette di indicare il campo contenente la legislazione, oppure il campo che permette il link con la tabella principale contenente la legislazione. | |
| In fase di 'annullamento di una riga nella tabella collegata (tabella di origine), può essere effettuata un'azione particolare sulla tabella che si sta per modificare o creare (tabella di destinazione). Quest'azione è definire tramite il codice sottostante:
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| Questo campo permette di indicare se lo strumento di verifica di coerenza deve verificare il legame. | |
| Il campo Obbligatorio permette di definire se il campo può essere vuoto o se deve contenere assolutamente un valore non nullo. Per campo vuoto, si intende la stringa di lunghezza vuota, un valore numerico nullo, un valore di menù locale uguale a zero (nessuna scelta effettuata) o la data vuota [0/0/0]. Quando il campo è una chiave di una tabella, se il controllo di annullamento viene posizionato al valore RESET, il legame non può essere obbligatorio (poiché l'annullamento può cancellare il valore del campo chiave): il campo Obbligatorio viene allora posizionato automaticamente a No. | |
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Presentazione
Questo folder permette di definire i vari indici definiti sulla tabella.
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Riquadro Indice
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| Questo campo corrisponde al nome sotto il quale l'indice è conosciuto nel database. Una norma viene utilizzata in tutte le tabelle dell'applicazione: consiste nel chiamare le chiavi utilizzando l'abbreviazione della tabella, seguita da 0 per la chiave principale, da 1 per la seconda, ecc... Per lo specifico, fare iniziare questo codice con una delle tre lettere: X,Y o Z. |
| Si indica qui l'elenco dei campi che compongono l'indice, separato da un '+' se esistono più campi (ad esempio, nella tabella dei siti FACILITY si trova una chiave la cui definizione è LEGCPY+FCY). Un campo ordinato in modo decrescente è preceduto dal segno ''-'' (attenzione, se utilizzato con la lista sinistra). il primo campo che compone un indice è senza segno ed è forzatamente crescente. |
| Questa colonna permette di definire se la chiave ammette o meno degli omonimi. |
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| Se non si indica questo campo, l'indice sarà sempre presente. Se questo campo corrisponde a codice attività non attivo, l'indice non sarà generato. E' possibile aggiungere una chiave specifica con un codice attività che inizia con X, Y o Z. |
Blocco numero 2
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File di configurazione
| In questo blocco è possibile inserire un testo che descrive la configurazione tecnica di tabella nel database. Questo testo viene registrato nel file ''nome della tabella.cfg'' nella directory FIL dell'applicazione. Questo file è utilizzato dall'istruzione ''valfil''. Si consulterànell'allegato tecnico dedicato per più informazioni. |
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Presentazione
Questo folder permette di creare la parametrizzazione che permette di tracciare in seguito, con dei triggers di database generati automaticamente, gli inserimenti, cancellazioni e modifiche fatte su una tabella, memorizzando se necessario i valori prima e dopo su dei campi particolari. La modifica di record è tracciata a condizione che sia verificata una delle condizioni sui campi. Questa traccia viene memorizzata in due tabelle particolari (AUDITH e AUDITL). Può semplicemente essere consultata, oppure dare luogo a notifiche automatizzate tramite il Workflow.
Il principio è il seguente:
La tecnica dei « triggers » permette di tracciare le operazioni anche se effettuate con un programma diverso da adonix. Le informazioni di questo folder sono considerate dalla rivalidazione della tabella: i triggers vengono automaticamente creati e / o modificati in quel momento.
Il programma SUBTRIGGER contiene la descrizione dei triggers in funzione del database. Il programma SPETRIGGER è riservato allo specifico al fine di personalizzare eventualmente la loro descrizione.
Le informazioni di questo folder sono considerate come parametrizzazione. Lo standard non consegna nessuna parametrizzazione di audit. Non è necessario proteggere con codice attività X, Y o Z le modifiche effettuate in questo folder.
L’audit è condizionato nella sua totalità dal codice attività AUDIT.
Non possono essere auditate:
I risultati dell'audit possono essere consultati tramite queste funzioni:
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Campi
I seguenti campi sono presenti in questo folder :
Tipo di audit
| Queste tre caselle da contrassegnare permettono di definire le operazioni da tracciare sui record della tabella:
Osservazione: |
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Funzioni
| permette una notifica automatizzata tramite workflow. Un job batch di workflow attiva un evento workflow per ogni riga della tabella AUDITH il cui lo stato workflow è « da elaborare », poi aggiorna lo stato con « elaborato ». |
| Permette la sincronizzazione incrementale delle tabelle dei fatti BI. E' presente solo se il codice attività ABI è attivo. Aggiornamento grazie alla generazione del dataware in funzione del tipo di aggiornamento previsto per le tabelle dei fatti. Nelle regole di sincronizzazione BI, se una tabella dei fatti è aggiornata in sincronizzazione incrementale a partire da una tabella X3, questa tabella è flaggata "AUDIT BI" |
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Chiave avanzamento
| Si specifica una delle chiavi della tabella. E' preferibile che sia senza omonimi, per facilità di identificazione di record alla lettura dell'audit. Se questo campo non viene indicato, viene presa in considerazione la chiave primaria. |
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Riquadro Campi tracciati
| Elenco dei campi da sottoporre a audit. Non si alimenta questo riquadro, se si desidera tracciare solo le operazioni su record, senza tracciare il contenuto dei campi. Si avrà una traccia per un record modificato, se almeno una delle condizioni sui campi è verificata dai nuovi valori di campo; mentre in creazione o cancellazione di record si avrà sistematicamente una traccia. |
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Funzioni accessibili tramite click destro sul riquadro
Sul folder Audit, permette di alimentare il riquadro con tutti i campi della tabella.
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Esistono dei limiti quando si crea una tabella. I limiti sono i seguenti:
Di default, le seguenti stampe sono associate alla funzione :
DICOX3 : Dizionario delle tabelle
ATABLIST : Elenco delle tabelle
Ma ciò lo si può modificare tramite parametrizzazione.
I seguenti campi sono presenti sulla finestra aperta da questo bottone : Blocco numero 1
Blocco numero 2
Chiudi Questo bottone permette di copiare la struttura della tabella verso un altro dossier. Attenzione, viene copiata solo la descrizione della tabella nel dizionario: la tabella non viene creata nel dossier di destinazione (bisognerà validare questa descrizione affinché la tabella venga creata). A maggior ragione, neanche i dati della tabella sono copiati... |
Questa funzione permette di cancellare i dati di una tabella senza cancellare la tabella stessa. Viene richiesta una conferma, poichè questa operazione è irreversibile. |
Questa funzione permette di visualizzare in un box informativo:
Ciò permette di visualizzare il file *.srf corrispondente alla tabella corrente nell'applicazione corrente.
Tale opzione è paricolarmente interessante quando si è su un serveur sul quale non si hanno i diritti sulla directory FIL.
Questa opzione di menù permette di passare direttamente in manutenzione sulla tabella.
Questa funzione permette di accedere alla gestione della documentazione, sul primo paragrafo della documentazione (se esiste) associato alla scheda corrente.
Questa funzione permette di accedere alla gestione dei legami. Questa permette di definire dei collegamenti tra la scheda corrente ed altre schede (ad esempio dei collegamenti tra funzioni e parametri). Questi collegamenti, puramente informativi, permettono di alimentare il meccanismo di generazione degli scheletri di documentazione.
Questo menù permette di lanciare una generazione di documentazione. La generazione può essere lanciata anche partendo dal bottone [Generazione] nella parte inferiore della finestra.
Possono essere lanciati tre tipi di generazione, separatamente o simultaneamente:
Gli intervalli proposti di default tengono conto della scheda in corso, ma possono essere modificati in fase di lancio.
Oltre ai messaggi generici, i seguenti messaggi d'errore possono apparire al momento dell'inserimento :
E' stata creata una tabella senza definire neanche un campo
E' necessario almeno un indice su ogni tabella
Il campo descrizione, inserito nel primo folder non esiste nell'elenco dei campi del secondo folder.
Deve esserci unicità delle abbreviazioni nel dossier. Questo messaggio appare se si cerca di creare una tabella con una abbreviazione utilizzata da un'altra tabella.
messaggio di avviso, quando si tenta di inserire una abbreviazione su una tabella che è già esistente per una vista. Viene effettivamente consigliato di avere delle abbreviazioni uniche.
Si è tentato di utilizzare il carattere '"' in una descrizione (questo carattere è vietato)
Si è indicato in uno dei campi descrizione del folder generale un campo non definito nel folder dei campi.
la lunghezza è errata in funzione del tipo interno del campo.
Il campo lunghezza non contiene un valore corretto (troppo grande o nullo, per esempio)
Si è tentato di inserire un'opzione che non esiste nella colonna Opzione associata ad un campo della tabella.
L'espressione di legame è sintatticamente errata
Si è provato a definire due volte lo stesso indice su una tabella
Si referenzia in un indice un campo che non esiste nell'elenco dei campi
Si è cercato di utilizzare un campo dimensionato in un indice (ciò è vietato).
E' limitato a 512 colonne tenendo conto della dimensione dei campi.
E' limitato a 255 colonne. Qui, le dimensioni non contano.
Si tratta della dimensione del record.
Sotto SQL, il limite è di 8060 byte
Sotto Oracle, non c'è limite; ma sotto Adonix, è stato fissato il limite a 32K.
La dimensione di un indice non può superare 256 caratteri.
E' limitato a 16 campi per chiave.
Si cerca di contrassegnare la casella "Generazione testo traducibile" ma la tabella principale gestita dall'oggetto non contiene campi di tipo AXX, AX1, AX2 o AX3.
Messaggio di avviso. La modifica della casella da contrassegnare "Generazione testo traducibile" determina il metodo scelto per la stampa dei testi tradotti nelle stampe Crystal report che utilizzano questa tabella. Modificando questa casella, si specifica che si cambia il metodo ed è obbligatorio modificare le stampe associate a tale tabella. Si consiglia quindi di non modificare questo campo.
Al momento della rivalidazione della tabella (con lo strumento valfil) possono capitare altri errori. Questi errori vengono visualizzati sotto forma di file di traccia. Tra i possibili errori, si troveranno i seguenti errori: